IL FOLKLORE E IL D’ANNUNZIO I07 addietro; può essere d’oggi o di ieri), e anche il luogo, ché ogni paese è Abruzzo. In mezzo a siffatta civiltà e di essa impregnati, si agitano gli attori, tutti e ognuno di popolo, cresciuti nell’aere spirituale della gente agreste che si è serbata dura e pugnace, direi quasi eroica, alla maniera di Omero. Di siffatta gente il Poeta, dotato di una virtù di assimilazione e di ambientamento veramente singolare, ha esplorato gli atti e le parole, le tradizioni e le credenze, le passioni e le superstizioni, i timori e le speranze, ricostruendone intera la mentalità, donde ogni atto muove e deriva. Quasi senza avvedersene, il Poeta, intento a costruire figure salde, a rappresentare in modo visibile e sensibile costumi ed ambienti, viene indotto a tesoreggiare intera la materia folklórica, in tutte le sue manifestazioni, che sono la letteratura, l’arte, la scienza, la morale, come s’ è detto più innanzi. LINGUA E LETTERATURA Chi si inoltri nella lettura di questa tragedia prova sensazioni insolite e non chiare, così per la materia, come anche per la lingua e per la veste letteraria: vocaboli, loro aggruppamenti, forme, sintassi, versi e metri, componimenti, imagini, ritmi e figure, costumi, tradizioni, nozioni, credenze, superstizioni : tutto gli appare