136 IL FOLKLORE E IL D’ANNUNZIO fai contro la legge del focolare ! „ ; se tu mi tocchi, fino i morti tuoi più remoti “ avranno orrore di te in eterno E poiché Aligi l’avrà afferrata pei polsi, per trascinarla, e avrà levata la mazza per colpirla, l’intrusa nefasta alzerà la sua maledizione: « ..... su te il castigo di Dio! Ti nasceranno le serpi dal ventre della tua donna. Non dormirai, non dormirai più mai ; non avrai più riposo, i cigli ti sanguineranno..... ». Un nuovo presagio funesto colpirà l’animo di Aligi, che si accascerà sotto il peso della usata violenza, e non sarà più perdonato né in questa né nell'altra vita, come Mila aveva poco prima proclamato : “ Dio non perdona : Dio tutto perdona e non questo I tristi pronostici si accumulano fúnebremente. Tra le portatrici di canestre, ultima avanza una che ha “ la tempia grigia, come le piume che fa la vitalba „. Chi sarà mai? Guarda e riguarda, la riconoscono: è la madre di Vienda, la vecchia ! che, per disposizione tradizionale, deve giungere ultima. Vienda, commossa, trasalirà e “ nel movimento si lascerà sfuggire dal grembiale il pane spezzato „, il pane usato alla benedizione. Favetta, atterrita come tutte, invocherà “ Libera nos, domine „ ! Ornella mormorerà lo scongiuro e farà i segni d’uso a ribe-