IL FOLKLORE E IL d’aNNUNZIO 143 la vecchia dell’erbe ricordi qualche fiera sibilla, che le lamentatrici interpretino, con un’ efficacia incomparabile, il coro dei greci, e che tutta la tragedia si svolga in un aere sommamente drammatico. La convinzione profonda, la fede, ha fatto anche questa volta il miracolo! Fides sufficit! VII. LA FIACCOLA SOTTO IL MOGGIO Rispetto alla utilizzazione degli elementi folk-lorici ai fini della tragedia, la Fiaccola sotto il moggio non è un passo innanzi, non segna alcun progresso sensibile; essa è, piuttosto, un temperamento, una contaminazione in quanto accoglie, sapientemente frammisti, elementi di provenienza diversa. Alcuni, derivati dalla solita fonte, il popolo, che è la pianta di tutti i frutti, il seme di tutte le germinazioni, altri dalla tradizione letteraria. L’orrore vi domina sovrano da un capo all’altro, dal primo all’ultimo verso, ché la preparazione, quando la scena s’inizia, è già piena, e tutte le corde, al massimo tese, sono sul punto di stroncarsi: non avanza tempo per mutamenti. Unico il luogo, breve il tempo (minore d’ un giorno), rapida e incalzante l’azione. Arte, o arteficio, che sia, magistrale nell’ accumulare e nell'inacerbire, sino allo spasimo, le contrastanti passioni, nel far intravvedere,