Il8 IL FOLKLORE E IL D’ANNUNZIO escogitate da Candia, alla vista del figlio condannato al supplizio: «Ed’ una tela viense tanta trama, e d’ una fonte viense tanto fiume e d' una quercia viense tante rame e d’una madre tante creature ». Possiamo asserire, senza bisogno di continuare, che versi e ritmi di versi, metri, assonanze e consonanze, componimenti popolari accennati, richiamati, riportati, arieggiati o rifatti, figure retoriche e similitudini, andatura di discorso, vocaboli, locuzioni, frasi e sintassi suscitano e lasciano nel lettore la sensazione indefinita di un coro, di un cicaleccio, di un mormorio tutto rustico e popolano. Popolari e tradizionali, allo stesso modo, l’arte, la scienza, la morale delle quali la tragedia risulta. Arte Tracce d’arte in questa tragedia, quant’altra mai complessa e direi pregnante, veramente numerose : significati riposti, allusioni più o meno fugaci, esplicite espressioni, denominazioni e descrizioni d’oggetti rusticameute artistici, ad ogni volger di pagina: l’arte ha qui una funzione precipua. Nelle case dei contadini e, ancor più, nelle grotte dei pastori, la vita