36 PROBLEMI FONDAMENTALI DEL FOLKLORE Vili. Folklore, pertanto, noi seguiteremo a chiamarlo, non altro che folklore. Studiosi e indagatori di merito svariato, nelle diverse nazioni, hanno cercato un sostituto al vocabolo anglosassone, ma noi non li seguiremo: o hanno ripetuto lo stesso concetto con altro vocabolo, e non mette conto soppiantare il classico, ormai quasi secolare, con altro meno venerando e di analogo significato; o hanno modificato l’intimo senso in quel vocabolo racchiuso, e non meritano seguito, perché aberranti dalla verità vera. Folklore! Nella sua icastica brevità e semplicità, così piena di significato, questa parola sembra abbia in sé il carattere della universalità: parte latino (folk = vulgus), parte anglo-sassone (lore, lehrem), sembra conciliare in sole tre sillabe l’umile sapere delle genti più disparate, delle civiltà più diverse. Alquanto indeterminato e generico, sembra abbia virtù di abbracciare intero il patrimonio della modesta ma vetustissima sapienza popolare. Folklore, dunque, come in quasi tutte le nazioni civili, perché il vocabolo fortunato prevale ormai così nel ristretto mondo dei dotti, come nel breve giro delle persone colte, come nella tradizione generale del giornalismo, del-l’enciclopedismo, della media cultura, e nel-l’uso quotidiano.