IL FOLKLORE E IL d’aNNUNZIO r35 Candia, la madre, si sforzerà di rassicurarlo: la fascia è posta, secondo l’usanza, per il parentado ; egli deve saperlo ; non c’ è ragione di temere: “ la cosa trista qui non entrerà „. Ma Aligi non si rassicura. Viene la sposa, vestita di verde ; è benedetta ; i riti si adempiono ; la gioia dovrebbe essere in tutti, ma Aligi rimane turbato: egli sente che la soglia sarà varcata dalla “ cosa malvagia „, indizio certo di sciagura. Quando Mila, inseguita dai mietitori, varcherà quella porta non bene munita, il presagio si sarà già in parte avverato : e la sciagura penderà inesorabile sopra di loro, perché la soglia è stata violata nel mezzo del rito, nel punto “ che la Cinerella spargeva su Vienda il pugno di grano, né Aligi avuto ha la sua parte „. S’aggraverebbe la previsione dei mali, se le portatrici di canestre le deponessero senza compiere l’offerta, eh’ era già cominciata. Come avverrà di fatto. Aligi, quasi delirando: Non ve lo avevo io detto, che poteva entrare la cosa malvagia? Non avevo pregato che la stessa Maiella fosse posta a guardia della porta? Che altro si può fare? La sciagura è su noi! Ecco il primo presagio! Trasognato e atterrito, Aligi, quasi fuori di sé, incitato e sospinto dai clamori dei parenti, si accingerà poco dopo a strappare Mila dal focolare ove s’ era rifugiata, per gettarla fuori di casa. Ella protesterà supplichevole: “ Peccato