PROBLEMI FONDAMENTALI DEL FOLKLORE 43 le coscienze. Si pensi: le fatture, la jettatura, il malocchio, le streghe, i lupi manari, i mazza-murelli, e poi l’incubo, i pronostici di futuri mali, gli uccelli e gli altri animali di cattivo augurio, e mille altre ubbie cosiffatte. Occorrerebbero pagine e pagine solo per indicare i nomi degli innumeri pregiudizi, le pratiche superstiziose contro tutti i malanni. Chi potrebbe, senza lungo discorso, indicare e illustrare gli amuleti o talismani, che il popolo riverisce contro tutti i pericoli? chi potrebbe segnalare le forme del tatuaggio, ancora così diffuso in buona parte d’Italia? chi noverare le costumanze più o meno selvagge che imperano sovrane nello svolgimento della vita? A turbamenti così profondi e nefasti della mentalità popolare non giova opporre parole vane e generiche, bisogna, invece, contrapporre caso per caso, il dettame della scienza, il frutto della esperienza: e ciò non può essere fatto senza la conoscenza del folklore. Onde la sua utilità come mezzo didattico, come premessa indispensabile e universale di ogni insegnamento proficuo, risplende di luce abbagliante. Ma la stessa vita pratica, l’industria e il commercio, si avvantaggiano della conoscenza del folklore in modo sorprendente. Non è da attribuire al diffondersi degli studi folklorici la rinascita di industrie artistiche rustiche o popo-