154 IL FOLKLORE E IL D’ANNUNZIO sono pienamente intesi : ognuno ha un suo desiderio truce : la morte di Angizia, figlia snaturata, snaturata matrigna. Egli cederà a lei il sacchetto della cordella verde, dove sono le serpi più velenose, e il crinale ; ella metterà le mani entro il sacchetto ; morsicata e avvelenata, ucciderà Angizia col crinale, e, a sua volta, morrà. Quasi a giustificare l’orrendo proposito sopravviene Angizia, iraconda, che rinnegherà ancora il padre, non più padre, ma accattone e ladro di strada, mentecatto che vaneggia, cui fanno beffe i bardassi. Sopravverrà Bertrando a scacciarlo brutalmente, con omerica minaccia: « E fa eh’ io non ti colga un’ altra volta né qui né in vicinanza ». Ma la scena precipita; le volontà malvagie tendono più veloci ai loro fini : il fato s’adempie. A Bertrando che lo caccia rudemente dalla sua casa, il serparo minaccia sentenzioso: « Signore, sei nella tua casa. È male per la terra eh’ è intorno alle tue porte! è male minacciare colui che non ti nuoce ». Pare che dica: tu violi le regole millennarie dell’ ospitalità abruzzese ; è colpa grave : sarai punito (si ricordi la Figlia di lorió). E quasi maledicendo : « Mi scalzerò, passata la tua soglia, gitterò nel torrente i miei calzari »,