IL FOLKLORE E IL D’ANNUNZIO !55 A nuove violenze di Bertrando, ripete: « .... i ..... è male, è male. Sei nella tua casa ». Incurante della misteriosa minaccia, Bertrando gli mette le mani addosso, e lo insegue iracondo, furioso; ma F inospite non torna più in casa, né si sa di lui altra novella : i manovali, alla luce delle torce, lo cercano invano: forse lo ha colto una morte vile e ignominiosa : F oscuro vaticinio si è avverato ! Non altrimenti avviene di Angizia. Sul punto di varcare la soglia della casa baronale, il ser-paro la maledice: «........Donna, per questa macchia di sangue eh’ è sul lino offerto, odimi. Io te lo dico : quanto è certo che il sole ora si colca, il tuo destino è compiuto. Prepàrati. Colui che rinnegasti e lapidasti brucerà la tua culla di quercia dove ti cullò: che ancora è legata allo scanno del letto grande con la corda logora e vi son dentro i chicchi di frumento e i granelli di sale e le molliche e la cera. Ma non nel focolare la brucerà, ma nel crocicchio, ai venti, nel crocicchio ove latra la canèa. E che tu sia dispersa come quella cenere! E che la notte venga sopra a te con tremito e singulto ! ».