74 IL FOLKLORE E IL d’aNNUNZIO al Poeta, mentre veniva componendo la sua opera d’arte. Doveva egli tenere l’atteggiamento non di chi accatasti le pietre da altri trasportate per il proprio edificio dai campi sterminati del passato, ma di chi venga dipanando, senza alcuno sforzo, dalle asticciuole dell’arcolaio materno, le fila di una non intricata matassa, vecchia proprietà avita, cara come un’ eredità famigliare, che si svolga da sé, quasi per compiacenza, con la spontaneità di una cantilena, appresa nella puerizia, tornata a mente nei giorni della maturità e del dolore. Ci parrà di riudire la voce lontana della nonna, di sentirvi per entro un senso non mai prima provato, di scoprirvi una bellezza allora neppure intravvista. Sarà così, anche questa volta, adempiuto il ministero dell’ arte che avvia pei floridi sentieri del più puro godimento spirituale. IV. LE NOVELLE DELLA PESCARA Sanno tutti che questa non è opera di getto né organica, ma raccolta di scritti precedenti; a noi giova, tuttavia, considerarla così come si presenta, sembrando di cogliere qui il Poeta proprio nel momento in cui, ritornando sui vecchi scritti, compie una specie di ripiegamento su se stesso, un più profondo esame degli ar-