PROBLEMI FONDAMENTALI DEL FOLKLORE 13 logica ripartizione, ricade nel generico e nel-l’impreciso e, continua : “ Cominciando dalle vesti, dagli alimenti, dalle pratiche domestiche e religiose e finendo alle credenze, alle ubbie, alle tradizioni orali, che rivelano i pensieri, gli affetti e lo spirito multiforme di esso (cioè del popolo) nella novella, nel canto, nella sentenza, nell’arguzia; partendo dagli espedienti primitivi per procurarsi da vivere (caccia, pesca, agricoltura) e scendendo giù fino ai mestieri tutti, alle occupazioni onde si campa la vita sulla terra e sul mare, in città e in campagna, sui monti e nelle miniere. Etnografia e sociologia, mitologia ed etica, poesia e letteratura vi partecipano più o meno largamente Qui l’insigne maestro rimescola parti che dovevano rimanere distinte, ne ommette alcune che era necessario elencare, e non arriva a una ripartizione normale. Nella Prelezione, detta 14 anni dopo, il Pitrè, accennando ai diversi generi di tradizioni orali e oggettive, infila i seguenti vocaboli nei quali assomma tutto il folklore : “ Fiabe e favole, racconti e leggende, proverbi e motti, canti e melodie, enimmi e indovinelli, giuochi e passatempi, giocattoli e balocchi, spettacoli e feste, usi e costumi, riti e cerimonie, pratiche, credenze, superstizioni, ubbie, tutto un mondo palese ed occulto, di realtà e di immaginazione „. Non occorre un’ analisi molto sottile per rilevare anche in questo elenco omissioni gra-