78 IL FOLKLORE E IL d’aNNUNZIO caccesco, giocata perfidamente da due sozi a un comune amico, intercalata di saporito dialetto, risorgono vecchie consuetudini e credenze paesane, e si afferma solennemente che si hanno tre specie di magia: la bianca, la rossa e la nera, e tre donne che la esercitano: ma il discorso ha risonanza burlesca. Nella Guerra del Ponte lo scrittore riprende (e, si direbbe, dal vero, dando alla novella la forma di frammento di cronaca pescarese) il pregiudizio degli untori che apportano il colera, per il gusto di far morire la gente, faccettando il pregiudizio nefasto, sotto i vari aspetti, con fine sorriso di scettico che vuol divertirsi, più che di psicologo, che voglia scrutare il triste fenomeno già approfondito dal Manzoni. Spunti folklorici insomma più o meno palesi, dovunque : né occorre contarli. Ma v’ ha molto di più. Talune di queste novelle dal folklore muovono e nel folklore si conchiudono, come in circolo chiuso, forse per proposito fermo e determinato : tipiche Mungia e il Cerusico del mare, nelle quali campeggiano, fiorite di costumanze e di superstizioni, figure ben note nel vasto mondo popolare. Mungi'a è un “ rapsodo cattolico che ha nome di corsale barbaresco, cieco a somiglianza dell’antico Omero personaggio affine ad altri non pochi, vaganti, specie in passato, pei dolci