79 Fig. 48 -Galera veneziana nei bassorilievi del monumento a Gerolamo Michiel al Santo di Padova. modo che, fracassandole la posticcia, manda a rovina tutta la pavesata e la priva della sua miglior difesa". Nel complesso, com' eevidente nei vari esempi che qui ricorrono, .piu che altro, quasi una specie di snello galleggiante a sostegno della parte ,piu impor­tante del naviglio; costituita da un grande telaio, o posticcio, sporgente dal bordo e retto da quei robusti mensoloni o baccalari, evidentissimi anche nel­l'affresco dello Spinello, che formava quello che Pantera Pantera chiamava in quel suo libro d'arte navale, dove si condensa del pari la di lui sapienza di navigatore e di capitano di galere papali, ed a cui e utile sempre riferirsi, "le opere morte le quali non sono altro che pezzi di legno e travi 'fatti avanzar fuora dai corpi delle galee per dar loro da quella parte maggior capacita, ac­ciocche passino averci luogo i soldati ed i marinai". Ed ecco infatti, sui mensoloni, poggiare quella parte longitudinale del po­ sticcio, costituita dai due grossi travi, detti correnti; su cui s'impostava tutto il remeggio della galea, formando al tempo stesso quelle specie di balconate _ laterali difensive, dove si schierava l'impavesata degli scudi. Gioghi si dice­