PAOLO DE BERNARDO E I PRIMORDI DELL’UMANESIMO IN VENEZIA 97 (« videlicet uxore, sorore uxoris et tribus filiabus, curri alio etiam multiplici onere sicut est omnibus manifestum, quod prò honestate non exprimit ») non poteva tirar avanti (« propter maximam penu-riam imminentem » — si era nel ’53), gli si aumentava il salario x), che tre anni dopo veniva ancora accresciuto 2). Nel marzo del ’55 lo troviamo a Venezia 3) ; nel giugno del ’56 come notaio imperiale e scrivano ducale è presente e redige l’atto in Tripoli di Barberia, nel palazzo di Ameth « dominum insule Zerborum et Cherchene ac Tripolis » *). Dove ritornava nel maggio dell’anno seguente, fornendolo il Governo di venti ducati pel viaggio“). Il 29 maggio del ’60 gli toccava una brutta avventura : per aver ingiuriato uno della Curia o per non aver atteso sufficientemente all’ufficio, su proposta del Benintendi veniva « ipso facto absque alia determinatone » privato dai sei Consiglieri ducali dell’ufficio nella Curia 6). Tuttavia venne perdonato, perchè lo ritroviamo l’anno appresso teste come scrivano ducale 7). Nel ’62 è nominato notaio della Curia di Candia8): quivi perdette la moglie e figlie, e, durante la ribellione, fu carcerato e derubato 9) ; un anno dopo veniva nominato all’ufficio dei Signori di Notte, in Venezia10); nel ’66 chiedeva d’es-ser riammesso nella Curia Maggiore. Doveva essere un uomo d’ingegno. Da Treviso (verso il ’65) gli scriveva il de Bernardo (Ep. 5), ringraziandolo per una epistola metrica che gli aveva inviata per mezzo di un amico : « cosa che in te mi riempie del maggior stupore, tu, che proprio dal principio hai detestato ogni studio, come quello che ti trovasti in tristi vicende, tanto hai attinto dell’animo d’Apollo, da non lungo tempo divenuto poeta ». Da non molto dunque componeva : « e fra me — continuava il Nostro — sono costretto a dire: uomo grande e ammirevole questo, valoroso nell’opera e nelle parole, e, ciò che vedo *) A. S. V. Grazie. 13, c. 14 v. 2) A. S. V. Grazie, 13, c. 76. 3) I libri commemoriali ecc., II, pag. 229 4) Ibici. II, pag. 246-7 e Diplomalarimn Veneto-Levantinum, II, pag. 34. 5) A. S. V. Grazie, 13, c. 80. 6) A. S. V. Commemoriali, VI, c. 87 v. 7) I libri commemoriali ecc., II, pag. 321. 8) A. S. V. Grazie, 15, c. 331'. e 47 (Baracchi) 9) A. S V. Grazie, 16, c. 48 (Baracchi). 10) A. S. V. Grazie, 15, c. 92 (Baracchi). Biblioteca dell’ « Archiviati Romanicum » - Serie I. 7