PAOLO DE BERNARDO E I PRIMORDI DELL’UMANESIMO IN VENEZIA IOI tore al Papa passa per Padova nel settembre ’521), mentre l’anno dopo vi ritornava con gli ambasciatori2). Quivi è ancora nel ’54:3) appena di ritorno, venne inviato a Verona per avere un salvacondotto e lettere di sicurtà pel nuovo Doge, il Falier, che si trovava ancora ad Avignone. Ottenuto dal nemico il permesso, ripartì per la sede papale e notificò l’elezione4). L’anno dopo da Venezia8) va a Mantova, e roga nel Palazzo dei Gonzaga. Fra i testi c’ è Guglielmo da Pastrengo, l’amico del Petrarca e il rappresentante dei preumanisti veronesia). Nello stesso anno era stato qualche mese a Pisa 7). Riscoppiava intanto la guerra con l’Ungheria: nel 1356 lo Ziera è a Venezia; durante le trattative iniziate dopo l’armistizio del novembre, Stefano è a Padova per tutelare gli interessi della Repubblica8). Nel luglio dell’anno seguente a Cesena, nel palazzo pubblico, fa un pagamento al legato apostolico, Arduino de la Roche 9). Con questa pratica rapidamente acquistata, potè trovare un posto ottimo e stabile: la cancelleria di Corone e Modone, nel 1358: 10) centri, all’estremità del Peloponneso, commercialmente e strategicamente importanti, dove confluivano continui interessi. E, oltre il lavoro di cancelliere, partecipava coi suoi capitali ad imprese commerciali : u) in tal modo possiamo spiegarci la sua ricchezza. Rimase là fino alla morte, non senza portarsi qualche volta alla dominante, dove deve esser stato verso il ’65, epoca in cui lo vide il de Bernardo (Ep. 17). Gli scriveva sei anni più tardi; l’abi- ‘) A. S. V. Cane. inf. busta 236. La causa di questa ambasceria in I libri commetti, ecc., II, pagg. 202-3. 2) I libri commem. ecc., II, pag. 214. 3) 1 libri commemoriali ecc., II, pag. 221. 4) V. Lazzarini, Marino Faliero ecc. pag. 35 delPestratto. “) Ljubic ecc., Ili, pag. 277, 11. 417. 6 ) C. Cipolla, Karl IV in Man tua, pagg. 3-4 dell’estratto e Verci, Storia della Marca trivigiana, XIII, pag. 27 (docc ). 7) A. S. V Grazie, 13, c. 57 (Baracchi). 8) I libri ecc., II, pag, 243 e Ljubic ecc., III, pagg. 318-9, n. 473-4; Ljubic ecc., V, pag. 282 e 284; I libri ecc., II, pagg. 253; Ljubic ecc., V, Pag. 312. 9) I libri ecc., II, pagg. 264, 281-2, 10) Museo Civico di Padova, Archivio, colloc. XXXIV, n. 689 Arch. Gen., 380 Arch. Particolare. “) M. C. P., Arch., c. XXIV, 11. 509, 205.