68 LINO LAZZARONI e i recessi, quantunque 1’ indole rimanga contraria, sono entrato negli sconosciuti stretti del matrimonio. E quel che ti meraviglierà di più.... pronta la flotta che prossimamente navigherà in Siria, vado a Cipro, divenuto servo da libero, occupato da sfaccendato, e finalmente mercante da studioso ». Così scriveva al Petrarca (Ep. 3) e come quegli doveva comprenderlo ! Ma questo ci dice anche come fosse legato ormai al poeta di intima amicizia. Questa non era la prima lettera a lui inviata ; da lui ne aveva anche avute da copiare e, come nota con gioia il Nostro, di lui il Petrarca chiedeva notizie e si lagnava del silenzio « ex quo tempore ibi es » : dal maggio, quindi ; era informato del matrimonio di Paolo e ne sorrideva, incolpando quello della sua negligenza. « Abbastanza mi è lieto che presso il maestro delle virtù si faccia parola di un pover’uomo, cosicché non mi sembri, quale mi sia, d’esserti caduto dalla memoria ! » Ed il poeta, che scriveva a imperatori e papi, che aveva per amici i più illustri personaggi, rispose tosto, due giorni dopo, all’amico, (Ep. 4 - S. X 3) : « Non est ergo quod vereare, ne quid michi, ne dicam de tui amore, sed de tuarum quoque rerum iudicio exciderit : idem totusque es, atque in-teger, apud meum cor. ». E concludeva inviando quell’augurio che il de Bernardo aveva chiesto pel suo viaggio (« Ti prego d’una lettera, auspicio per questa via »): « Ille qui imperai ventis ac fluctibus, Ille, inquam, te incolumen comitetur, ac revehat nobis, quos cum cara thori socia desiderio plenos linquis, quique tibi navim ascensuro, una secum dicimus illud Achillee coniugis apud Statium : I felix, no-sterque redi ! » Nulla meglio della parola del poeta, che egli diceva di preferire agli altri autori, e del verso dell’epico antico, potevano ben auspicare pel Nostro ! Affettuosa famigliarità dunque, da parte del Petrarca, che forse aveva ben compreso nel de Bernardo se non il genio del creatore, l’intelligenza di chi sente e capisce le cose superiori ; famigliarità che era d’altronde condizione necessaria ed intima delle amicizie e delle conversazioni sue. E che il de Bernardo cercasse di intuire la psicologia del Petrarca, lo dimostra la sua stessa lettera: « So che la tua natura, se pure qualche cosa di essa ho conosciuto, rifugge, anzi abbomina le adulazioni volgari ; so inoltre le tue occupazioni felici, amanti certo dell’ozio e fuggenti lo strepito.... ed ho notato anche questo, che molto spesso mi sembra d’aver sentito dalla tua bocca, che cioè tu riguardi gli amici, per quanto lontani,