PAOLO DE BERNARDO E I PRIMORDI DELL’UMANESIMO IN VENEZIA [ 13 fensus, mi Paule », ma « me .... inter zelatores tui nominis, honoris, status et comodi.... adnumera » ; e terminava chiedendo audacemente, com’egli si esprime: « michi tuis litteris te concede » : almeno così possiamo essere insieme! Risponde il de Bernardo da Capodistria (Ep. 11), ricordando a lungo la figura di Benintendi, che cosi anche dopo la tomba seguitava a beneficarlo, rammemorando che per mezzo di lui anch’egli lo aveva conosciuto e sperava d’aver trovato quell’uomo virtuoso in cui consolarsi dei mali del secolo ; si scusava di non aver cercato lui prima la sua amicizia, per le occupazioni principalmente: « denique tenuit me pudor, tenuit su-specta novitas.... veritus nugis meis turbare iocundum ocium tuum ». Con queU’afFettuoso abbandono con cui, pur con uno stile inferiore, aveva cercato l’amicizia Gabriele, rispondeva il de Bernardo. E a Capodistria recapitava la lettera un altro medico, maestro Andrea, « se offerens tue noticie delaturum, quo vere et sancte inter nos amicitie compagulum solidetur». Questi è senza dubbio Andrea Bonacato degli Albarisani, chirurgo in Chioggia fino al 1335 e poi a Capodistria; che nel 1365 si trovava in Chioggia e nominava procuratore Gabriele, presente in patria ancora nel 1371 con un figlio Giovanni *). Gabriele non aveva ottenuta la laurea in medicina, ma era stato allevato alla scuola del padre; nel 1374 propose al Collegio dei dottori in medicina e arti di Padova di poter ricevere il dottorato, senza quelle solennità che importavano delle spese, per esser ammesso nel Collegio dei medici di Venezia. Ottenne il suo intento, e lo troviamo medico salariato in Venezia fino alla sua morte, avvenuta, sei anni prima di Giovanni, nel 1383 per la peste, che trascinerà alla tomba ben sette figli suoi. Meno geniale certo di Giovanni, Gabriele però è per noi un’altra testimonianza dell’amore dei medici per le lettere latine: in rapporti diretti col fratello non fu solo con visite a lui in Padova (dove lo troviamo per esempio nel ’64), ma con corrispondenza epistolare, del solito tipo preumanistico 2). Un altro medico poeta, detto « pien di dolci suoni », e Andreolo Alemanno, morto non molto dopo il 1381 3). Fu anche a Treviso e 1} V. Bellemo, Jacopo c Giovanni de’ Dondi ecc., pag. 26. 8) Casini, Op. cit., pag. 321. 3) V. Lazzarini, Rimatori, ecc., pag. 18 e aggiunte Biblioteca dell' « Archivutn Romanicum » - Serie I. 8