PAOLO DE BERNARDO E I PRIMORDI DELL’UMANESIMO IN VENEZIA 51 Petrarca x). Il quale col Re Pietro e la sua Corte, a fianco del Doge, fu presente a quella gara musicale e poetica, che nella vittoria di Francesco Landino, detto Cieco dagli Organi, fiorentino, delle sue armonie e delle sue rime, tanto semplici e delicate quanto vive e popolari, ci simboleggia quasi quel fiume di poesia volgare che di Toscana veniva alla Regina delle lagune !). Alla quale, come a porto tranquillo, venivano quei due musicisti, padre e figlio, valentissimi, che il Petrarca, cui erano molto cari, affettuosamente raccomandava al Benintendi 3) ; nella quale, a dirigere uno spettacolo, era quel Tommaso Bambasio da Ferrara, cui morendo il Poeta lasciava il suo liuto *). Guido da Bagnolo era medico, e molti medici erano amanti delle lettere, di cui dovevano seguire i primi corsi per giungere alla medicina. Così amico del Petrarca, come del Boccaccio, del-l’Albanzani, del Vergerio, di Giovanni da Ravenna fu il medico Guglielmo, pure da Ravenna, che in Venezia si procurò fama e ricchezze, e l’amicizia inoltre di Lorenzo De Monacis e dei classici latini 5). Più tardi amico di Giovanni da Ravenna sarà il medico Giovanni da Venezia ’) poeta volgare e amico anche del Dondi, il fratello, carissimo al Petrarca, di Gabriele, professante pur questi *) Livi, Guido da Bagnolo ecc., pag. 25. 2) G. Roberti, Due gare musicali a Venezia (Rivista contemporanea, A. I Fase. I, pagg. 61-8, Firenze, 1888). La vita musicale pubblica in Venezia era allora ristretta nei maestri, organisti e cantori della Basilica. Cfr. Cec-chetti, Appunti sugli strumenti musicali usati dai veneziani antichi (Arch. Veneto, t. XXXV, pag. 79 sgg. 1888). 3) Ep. F. XIX n. Il figlio di cui in questa ep. si parla è assai probabilmente quell’Orpheus noster la cui amicizia, verso il ’68, pel Poeta si raffreddava (S XI 5). Fracassetti, in Lettere di F. P. ecc., IV, pag. 199, li identifica con Floriano da Rimini e col figlio suo. E. Levi (Francesco di Vannozzo e la lirica nelle corti lombarde durante la seconda metà del sec. XIV. Firenze, 1908, Pagg- 394'4°S> 4J3) vorrebbe, con più verosimiglianza, che fosse il Vannozzo, questo figlio ; ma era musico il padre di Francesco ? C. Culcasi (Il P. e la musica, Firenze 1911) non identifica i due musici. 4) Lettere senili ecc., I, pag. 236 (S. IV, 3). 5) Rossi, Scuole ecc., pag. 853; Sabbadini, G. da Ravenna ecc., pagg. 15, 41, 212-3 e S. Ili, 8 ; Epistolario del Vergerio in Monumenti della Deput. veneta di si. patria, Miscellanea V (Venezia, 1887). 6) V. Bellemo, Jacopo e Giovanni de' Dondi dall'Orologio. Note critiche con le rime edite ed inedite di Giovanni Dondi e altre aggiunte. Chioggia, 1894, pag. 249; Sabbadini, Giov. da Ravenna ecc. pagg. 110, 114.