88 LINO LAZZAR1NI fore ». Non si tratta di tepidezza, ah, no ! In te « magnum michi thesaurum, ex te magnas opes, magnam denique gratiam adeptum hac peregrinatione me extimo ». Dopo « accelaratum obitum » del grande poeta (questa sola espressione ci permette di pensare come, se non corrispondenza, certo contatto e ricordo si sia serbato tra il Petrarca e Paolo anche dopo la morte del Benintendi e l’allontanarsi del Nostro a Treviso) non trovai altri cui votarmi tutto. Potessimo essere assieme ! Ma sta di buon animo, che ti scriverò a lungo! E già gli aveva risposto (Ep. 28) dissertando sull’uso, anzi l’abuso, del voi. L’uso di queste discussioni tra filosofico-morali e critico-letterarie si diffuse col Petrarca e si sviluppò straordinariamente nella corrispondenza umanistica, e sembrano tener luogo a tanti articoli dei giorni nostri. Il de Bernardo segue l’opinione del Petrarca1), che credeva, come Dante e tanti altri2), quest’uso introdotto da Cesare e derivato dai Galli (pei quali egli non aveva molte simpatie)8), e lo sdegna, tranne nella corrispondenza familiare. Però se ne serve scrivendo la prima volta al Petrarca ; incoerenza dalla quale non fu esente neppure il Poeta 4). Doveva poi essersi lagnato, come il solito, della sua sorte : in quel paese, di cui sentimmo il parere del Rampinelli (Ep. 22) ! Con sicura fermezza « vorrei — dice — non star in ozio, ma che le fatiche fossero adatte ai nostri caratteri e studii ; qui, che cosa si può trattare, con questi barbari, per i quali ogni educazione letteraria è scioccaggine e ogni saggezza follia ! Mi lagno, o amico, che, mentre ci converrebbe forse un più nobile ed importante ufficio, intorno a delle cose servili e a delle frivolezze, e fra gente che non conosce la lingua latina traiamo una poco bella vita ». Quindi, perdona se non ti scrivo, per la noia e l’ingegno indebolito dal trovarsi « in aliena terra ». Del ritorno dalla quale 1) Cfr. F. XXIII 14 e V. 32, che certo ebbe presente. 2) Cfr. Novati, Ep. di C. Salutati ecc. II, pagg. 418-9, 413; Sabbadinj , Ep. di Guarino V. ecc., Ili, pag. ito. 3) Questo si rileva dalle glosse a Livio dove mette in evidenza il carattere dei francesi (L. V, 44, 4 ; X, 28, 4). Odio al francese, sequestratore del papato prima e poi provocatore dello scisma, mostra anche Giov. da Ravenna (Sabbadini, G. da Ravenna ecc., pag. 57). Risaliva già al Petrarca (S. XI 1) e ne accenna il Salutati (cfr. Ep. ed. cit. I, pag. 73-4, 141 ; 11,-413, III, 201 ; IV, 220). 4) Voigt, Die Briefsammlungen ecc. pagg. 5-6, 43-4.