PAOLO DE BERNARDO E ] PRIMORDI DELL’ UMANESIMO IN VENEZIA 109 gli aveva fatto il veneziano, rispondeva manifestando il suo desiderio di tornare in Venezia, coi libelli, ad educare, lontano dalle pompe e dagli strepiti 4). Un altro notaio che, sul finire del secolo (abbiamo di lui atti nell’Archivio di Venezia, Cancelleria inferiore, dal 1388 al 1430), partecipava al movimento umanistico, è Donato Compostelli, cui sono dirette due lettere del Vergerio, nel 1391. Nella prima il giovine capodistriano appare legato da viva amicizia col notaio, per cui era stato ansioso, sapendolo improvvisamente partito, per mare, nella cattiva stagione : ora da lui attende lettere, che vorrebbe frequenti, a incitamento degli studi e miglioramento dell’animo. Nella seconda dice d’aver ricevuto la lettera, e di consentire nell’ interpretazione d’ un passo di Seneca (oggetto di vive controversie dal Petrarca, al Salutati e oltre), ma afferma che la sua vita non è eguale a quella del volgo che esteriormente (osservazione comune in questa epistolografia). Lo prega di correggergli la lettera e di mandargli il Bucolicon del Boccaccio2). Fra i notai e i cancellieri chiude splendidamente il secolo e inizia il nuovo Lorenzo de Monaci. Nato da padre impiegato negli uffici della Repubblica 3), nel ’74 è anche lui notaio degli « Audi-tores sententiarum » 4) e nell’ ’86 della Curia maggiore 6). In quest’anno, avvenute le nozze di Maria d’ Ungheria, andò coll’Ambasciatore per le congratulazioni, e tornò con piena procura di trattare con la Serenissima una lega, allo scopo di liberare la regina prigioniera dei ribelli e combattere le città della Dalmazia. In quest’occasione compose un poemetto di 580 endecasillabi sulla morte di Carlo il Piccolo e la prigionia della regina, preceduto da una lettera di questa, nella quale essa gli commetteva di tramandare 4) Sabbadini, Giov. da Ravenna, pagg. 78-9, 217-8 2) Ep. P. P. Vergerio ecc. pagg. 63, 65; Novati, Ep. di C. Salutati ecc., I, pag. 64. 3) Monaco de Monacis era notaio veneto nel ’56 (A. S. V. Magg. Cons., Novella, c. 47 — Baracchi); cfr. / libri commemoriali ecc., II, pag. 322 e III, pag. 19 e 195 : era già morto nell’ ’88; aveva testato il 20 luglio 1371, lasciando tra gli altri commissari il figlio e Desiderato Lucio « compatrem meum ». Era nato dunque Lorenzo nel notariato! (A. S. V. Atti Tomaso de lomasi, b. 996 Reg. carta 451. *) A. S. V. Grazie, 17, c. 33 (Baracchi). 5) A. S. V. Grazie, 17, c. 2i6z* (Baracchi).