82 LINO LAZZARINI cebris periocunda ». E mentre si dava alle dissolutezze, per sua colpa, come confessa, gli moriva la disgraziatissima moglie. Lo trasse da questa vita un amico, procurandogli una condotta a Co-negliano ( 13 71 ) *). Quivi si diede allo studio, tanto che gli venne rimproverato di trascurare la scuola ; di questo insegnamento probabilmente si lagnava il ravennate col Nostro, che gli rispondeva (Ep. 16) dolendosi che una così singolarissima ed eccellente natura dovesse «applicare l’ingegno.... all’ultimo e più turpe mestiere di tutti quelli che io abbia visti ». E riprendendo il pensiero del Petrarca 2), descrive la gazzarra di una scuola piena di grida e di pianti: « e, mentre dovresti, se ci fosse la possibilità, spender sudore intorno a più alta cosa, sarai costretto all’ultimo a percuotere con la frusta le loro natiche ! ». Gli risvegliavano l’immagine del limbo virgiliano. « T’avrei risposto più a lungo e più a tempo, ma sono occupato per affari di famiglia ». Noi vediamo così continuare la cerchia di amicizie intorno al Nostro, non solo nel ceto notarile, ma in quello, per la cultura tanto attivo e importante, dei grammatici. E non solo con questi due ordini di studiosi, ma la sua corrispondenza coi Natali lo mostrerà in relazione con quei nobili, mercanti e ufficiali nell’ammi-nistrazione dello Stato ed ecclesiastici, che si occupavano delle lettere latine ed illustravano sopra tutto le volgari. Scoppiava intanto nel 1372 un’altra guerra col Carrarese, appoggiato da Ludovico d’Ungheria e dal duca d’Austria, che, protrattasi più con sfortuna che con fortuna dei Veneziani, portava però Francesco il Vecchio a chiedere quella pace, a conclusione della quale venne il figlio a Venezia col Petrarca per chiedere perdono al Doge. Come già nella guerra del ’56-’58, così in questa il territorio trevisano soffrì le armi degli Ungheri. Il de Bernardo rimase a Treviso 3). Di qui il 25 Gennaio rispondeva (Ep. 19) a Giovanni Gerolamo Natali, che dà Venezia gli aveva inviata una lunga lettera (Ep. 18). Interessantissima è questa corrispondenza, perchè ci pone 4) R. Sabbadini, Giovanni da Ravenna ecc. pagg. 37-38 e 150-51. 2) F. XII 3. Cfr. Voigt, Die Briefsammlungen ecc. pag. 71. 3) A. S. V. Testamenti Paolo de Bernardo b 415 (1374, 14 settembre. Test.0 di Cristina moglie di Pietro Zancan di Venezia, abitante a Treviso o Lanzenigo. — 1374, 6 novembre. Test.0 di Forela del fu Nicolò di Castropola, cittadino veneziano abitante a Treviso).