5° LINO LAZZARINI Petrarca e del Benintendi, mediatore fra i Visconti e Venezia, era quel cittadino milanese e veneziano, Marco Resti da Rho, che aveva il monopolio del sale veneto in Milano1); altro mercante, amico del Petrarca e dei cultori delle lettere in Venezia, fondatore della Certosa di Farneta presso Lucca, a cui lasciava i suoi libri, era Niccolosio dei Bartolomei, cittadino lucchese e veneziano, la cui famiglia già dal 1310 era in Venezia, dove rimase fino al 1369 *). Guido da Bagnolo, che aveva accolto il Boccaccio e donato di un anello, cui il Petrarca rimproverava la sua dottrina grande ma disordinata e superba, era stato fatto per le sue benemerenze cittadino veneto ; ricco e famoso medico, fu in tale veste presso li Re di Cipro, del quale divenne consigliere e negoziatore in importanti missioni diplomatiche ; dalla lista dei suoi libri, si vede l’amore suo per la filosofia, l’astrologia e la matematica, oltre che per la medicina e i classici ; compose due cronache, e morendo lasciò un legato per una fondazione universitaria. Cancelliere del Re di Cipro e compagno del da Bagnolo in molti atti delle sue ambascerie, pure amico del Petrarca, fu Filippo de Mézières, che ottenne anche lui la cittadinanza veneziana. Di un’attività straordinaria a favore delle crociate e del suo Signore, partecipe influente a molte trattative diplomatiche di Venezia, serbava rapporti epistolari con molti patrizi; compose inoltre orazioni, elogi, esortazioni, trattati pii di vita pratica o in favore delle crociate e della religione, trattati mistici e vite di santi : la sua opera rispecchia la sua vita, trascorsa parte nelle vicende diplomatiche, parte (gli ultimi 25 anni) ritirato ai Celestini di Parigi. Dotto nelle cose classiche e dei suoi tempi, si compiaceva di medicina e d’astronomia 3). Pare che abbia conosciuto il Petrarca durante le feste per la vittoria di Can-dia, alle quali assisteva Re Pietro di Lusignano, di cui il Petrarca esalterà la vittoria d’Alessandria (S. Vili, 8) e piangerà la tragica morte (S. XIII, 2). Tutto ciò ci dà l’idea di una corrente di coltura tra Cipro e l’Italia, con riferimento speciale a Venezia e al 1) Bellemo, La vita e i tempi ecc., pag. 275. Hortis, Scritti inediti ecc. pag. 132 n. 2) A. Foresti, Per la storia ecc., I, (riprodotto in Aneddoti ecc., pagine 238-246). 3) Philippe de Mézières et la croisade au XIVe siècle par N. Jorga, Paris, 1896 — F. Carabellese, Arch. Storico Italiano S. V x, t. XVIII (1896) pag. 156 sgg.