LINO LAZZARINI çosi dal canto loro ti venerano, che giustamente t’allieti e ti duoli non meno delle loro che delle tue fortune e avversità » (V. 7, ed. Bas.), Il Nostro, ch’era stato onorato d’un suo scritto, gli diceva : « Questo costume tu hai, questo, ne è poco, ti concedettero i Celesti, che, oltre le altre doti, così tu abbia cari i tuoi, come si dice aver amato i suoi quel sommo Artefice delle cose ». Tu mi fosti maestro : « dall’ infanzia mia infatti ammirai la tua vita e le tue opere, ti incominciai a venerare, ad esser diretto dalla tua guida, così che se qualche cosa c’ è di buono, dovrei stimarlo opera e scienza tua». (Ep. 1). E dopo la sua morte, rispondeva a Gabriele Dondi, che aveva cercato la sua amicizia per le parole del Cancelliere : « Dagli anni teneri ammirai la sua saggezza ; per un certo tempo ho militato sotto di lui e, per dir la verità, proprio egli per gran parte stette duce a codesta, quale essa si sia, milizia delle lettere.... Egli un giorno, a mio parere, uomo grande e mirabile, buono e utile per ogni cosa, le cui lodi non con cento lingue, non con una voce di ferro potrei perfettamente esprimere, fece sì con le sue virtù, che qualunque cosa dicesse fosse legge, qualunque cosa avesse consigliato fosse un comando degno d’ogni venerazione e osservanza». (Ep. 11). E che così fosse, che le belle lettere questo devoto amico del Petrarca istillasse fra le aride cure dei suoi impiegati, ce lo dice un’espressione di Moggio, sfuggita finora all’osservazione : « .... non intrepido tamen police laboravi, nequaquam ignarus illue me rapi, ubi tua nostrorum cecropida-rum simillima turba palestris concertât ingenii, florescit Livius et facundia Ciceronis, ubi tua te venerabilis caterva miratur, labori suo columen et pedibus dulce iubar ». (V. 9, ed. Bas.). Il primo passo nella carriera fu la nomina a notaio della Qua-rantia, la magistratura che giudicava in appello nelle cause civili e criminali, ma che aveva anche attribuzioni in affari politici e amministrativi, i cui tre capi insieme con i sei consiglieri ducali as- 20. A. F. Massèra, A proposito della Leandreide (nell’Archivimi Romanicum, IX, 2-.<, pagg. 190-197). 21.. R. Sabbadini, Giovanni da Ravenna ecc., pagg. 101-102. Documenti in 1) Monumenta spectantia historiam Slavorum meridiona-liutn (del Ljubic, voi. Ili e V, Zagabria, 1872, 1875). 2) Monumenta Hun-gariae histórica, acta ex ter a, voli. 3, (Budapest, 1874-6). 3) / libri com-memoriali della Repubblica di Venezia. Regesti (del Predelli, in Moti, della Deputazione Veneta di St. Patria, S. I, voi. II).