PAOLO DE BERNARDO E [ PRIMORDI DELL’UMANESIMO IN VENEZIA 53 polosamente : infatti in una successiva lettera (V. io ed Bas.) fa seguire alle lodi gli appunti : non sei libero — gli diceva — vincolasti la tua fede, la tua libertà : anch’ io non sono libero : tuttavia servo liberamente a un giusto e cristianissimo principe, servo la mia repubblica, servo la mia patria.... Sento poi che componi versi : che ti gioveranno i poeti ? Sarai perfetto, quando riuscirai ad essere quello che desideri che tu sia creduto *). Moggio, nato a Parma d’umile condizione verso il 1325, dal servizio dello sfortunato Azzo da Correggio, quando Luchino Visconti lo proscrisse, passò a Verona, come pedagogo prima, poi come maestro di grammatica : ivi rivide e si legò più intimamente col Petrarca, come conobbe Pietro Alighieri. Coinvolto Azzone in una congiura, l’aveva seguito nel ’54 a Ferrara, dopo esser passato per Vicenza; allora solo passa al servizio particolare del Da Correggio, onde i rimproveri del Benintendi. Stette al loro servizio fino alla morte. Oltre epistole in prosa e in versi, compose carmi e poesie diverse, di non grande valore letterario : ma molto lo amava e stimava il Petrarca come buon filologo e critico valente, e lo voleva per l’educazione del figliolo Giovanni2). E a Venezia Benintendi potè abbracciare Neri Morando, altro amico e corrispondente del Petrarca, che accese nel Cancelliere il desiderio d’avere lettere pur lui dal Poeta e d’essere degno della sua amicizia s). Così a proposito del de Bernardo ve- J) Quest’ultima sentenza è in Cic. de Off., II, XII. Forse Benintendi sentì parlare di Moggio mentre era a Milano, dal Petrarca, che proprio allora lo desiderava come precettore del figlio. La risposta di Moggio alla prima lettera di Benintendi nell’ed. Veneta (V. 11) ha la data « Venetiis xxj Novembris » ; per questa si pone allora Moggio in Venezia. Come già osservò G. Voigt (Die Briefsammlungen ecc., pagg. 32, 34) o si deve ammettere che Benintendi fosse assente, o un errore dell’ed. Oltre i codd. di Lipsia e Monaco, anche il Viennese manca di questa datazione (Bertalot, Un nuovo cod. ecc., pag. 80) ; lo sbaglio può essere nell’anno, che manca alle tre lettere (V. 9, 10, 11, ed. Bas.) nei codd. e che nell’ed. Veneta potè esser preso dell’ Ep. 9 (V. 7, ed. Bas.). 2) Vattasso, Del Petrarca e di alcuni suoi amici ecc., pagg. 69-80 ; A. Spagnolo, Moggio De' Moggi da Parma (Atti dell’Accad. d’Agr. ecc. di Verona, S. IV v. VI, 1905-6, pag. 87 sgg.) ; H. Cochin in Giorn. stor. d. lett. ital., 61, T9I3, pag. 453- 3) Non so dove il Fracassetti (Lettere ecc., IV, pag. 253) abbia attinto la notizia ch’egli sia stato conosciuto dal Petrarca mentr’era Segretario della Repubblica di Venezia ai tempi del Doge Dandolo. Non c’è notizia negli