6 LINO LAZZAR1NI Summe poetarum, qui spiranti, laurea cinxit te caput ; encleticus en tibi flecto meum, Tantus ego, Venetus modo cancellarius, audens tam tibi sublimi scribere vilis ego. A cui, più vecchio, risponde cortesemente il Mussato : nil mirum, si summa placent tibi carmina Tanti: ante tuos ortus quippe magister erat. Prova delle relazioni fra Padova e Venezia sono anche i versi che seguono nella stessa raccolta del registro delle Promissioni ducali : un breve inno al vescovo di Padova Pagano della Torre, il protettore del Mussato e promotore della sua incoronazione, probabilmente di Tanto, e un’epistola in belli esametri di Albertino (Ep. 6) diretta al Doge Giovanni Soranzo, dove, invocate le divinità marine, alla loro presenza il poeta afferma che la signoria del mare spetta a Venezia, per la vastità dei domini, la pietà, la giustizia e la sicurezza della città. Le reminiscenze classiche copiose e il verso sicuro e chiaro mostrano anche formalmente la superiorità del Mussato sui poeti di Venezia1). Padova, spenta la tirannide ezzeliniana, nella pace cresceva di potenza e signoria : e alle volte del Salone ed agli affreschi di Giotto faceva riscontro il fiorire dello Studio e di una schiera di poeti in volgare e in latino, che costituivano un centro a cui si rispondeva dalle altre città del Veneto e fuori. Un’altra gara poetica, (uso caratteristico di questi tempi) ci introduce fra i poeti in latino di Padova : tre vi partecipano : il Lovato, il Mussato e Giam-bono di Andrea ’). Il Lovato è il maestro, il grande maestro dei padovani: di famiglia dinotai, ascritto ventiseenne nel 1267 al col- *) G. Monticolo, Poesie latine del principio del sec. XIV nel cod. 277 ex Brera al R. Archivio di Stato di Venezia (Propugnatore, N. S., voi. Ili, fascicolo 16-17, Bologna 1890, pagg. 244-303). — Una poesia del cancelliere ducale Tanto ad Albertino Mussato (N. Arch Veneto, tomo I, P. II, 1891, pagine 419-434). 2) Luigi Padrin, Lupati de Lupatis, Bovetini de Bovetinis, Albertini Mussati necnon Jamboni Andreae de Favafuschis carmina____— Padova, Seminario, 1887 (dal Cod. Marciano cl. 14 lat. 223). Cfr. E. Novati, Giorn. Stor. Let-ter. Ita/.., XI, pag. 198 sgg., 1888. Ripubblicati sul Cod. Lat. 440 bibl. Universitaria di Leida da F. Novati, Nuovi aneddoti sul cenacolo letterario padovano del primissimo trecento (Scritti storici in memoria di G. Monticolo, Venezia, Ferrari, 1922, pag. 167 sgg.).