PAOLO DE BERNARDO E I PRIMORDI DELL’UMANESIMO )N VENEZIA 77 dava componimenti latini e lo sollevava con le sue lettere (Ep. 13, 14), rispondeva che non era da meravigliarsi se, nato da un mortale, agiva da mortale : non per interesse tralasciava lo scrivere, ma perchè esso, come è sollievo nella tranquillità, così « certe turbati animi ingens fastidium ». Tre volte aveva preso la penna per rispondere, e tre volte s’era interrotto ! Eppure, non desiderava onori e sostanze, ma una vita frugale consona con gli studii e un’onesta quiete. L’esempio e il sogno del Petrarca! — Non tutto è così fatalmente cattivo, rispondeva il vecchio amico (d’amicizia e fors’anco di età) : siamo liberi e a tutti è aperta la virtù : « teneritate me-liorum temporum recordatus tecum fabello, et dulciter velut mecum, nec immerito.... Erige itaque, mi Paule, et ad paucos virtute redi-mitos intende. » (Ep. 13) Rispondeva il de Bernardo dolente di non poter con lui gareggiare, per le occupazioni, e confutare in parte le sue argomentazioni. Pensa al ritorno con gioia (Ep. 15). Quest’ è del 4 febbraio, 1368, come argomentiamo appunto da quest’ultimo accenno1). —- Che tuttavia l’ufficio di Capodistria (chiamata dalla Repubblica « principale membrum... in Istria » 2) non fosse da disprezzare, lo dice egli stesso più tardi al Rampinelli (Ep. 22) ; d’altro lato Capodistria era la città più all’avanguardia in fatto di cultura di tutta la provincia. L’ Istria infatti, attraverso i contatti commerciali e politici, da Venezia sopratutto riceveva elementi culturali e letterari. Vi passarono le leggende carolingie e bretoni, vi fiorirono laudi e misteri religiosi e leggende attilane ; ma sopratutto attraverso i rettori, i vescovi e le loro curie penetrava la cultura giuridica e quella latina. E quando vi era il de Bernardo le scuole ecclesiastiche e laiche avevano già dato i loro frutti : l’amico del Petrarca, Nicolò Alessio, è già da sei anni segretario e cancelliere del Carrarese, e tra poco fioriranno Santo de’ Pellegrini, letterato e giureconsulto, e l’amico suo, il massimo capodistriano, Pier Paolo Vergerio il Vecchio 3). Nel ’6g, a settembre, Paolo de Bernardo è ancora a Treviso. Probabilmente nel ’70 fu la seconda volta a Capodistria4). 1) Il 29 marzo ’68 era già podestà Giov. Dandolo. Cfr. Alti e mem. della soc. Istriana ecc. V, pag. 36. 2) Atti Soc Istriana ecc., V, pag. 22. 3) Ziliotto, La coltura ecc. pagg. 11 23, 95, 109. 4) Cfr. Ep. 17 e A. S. V. Test.i Paolo de Bernardo b. 415. — 1369, 3 settembre, contrada di S. Stefano. Test.0 di Pietro Contarmi del fu Natale di