PAOLO DE BERNARDO E I PRIMORDI DELL’UMANESIMO IN VENEZIA 63 il De Bernardo venne a riferire alla Signoria e al Collegio straordinario istituito per la guerra ; dopo una vivacissima discussione, si venne tuttavia al partito della pace, anche con la cessione della Dalmazia, salva la restituzione dei luoghi del trevisano e del cenetese. Queste deliberazioni portò il De Bernardo agli ambascia-tori *), i quali, rimanendo inflessibile Lodovico, nella sacrestia della chiesa di S. Francesco a Zara conchiusero il 18 Febbraio 1358 la pace. Intervenne e redasse l’atto, traendone una copia pel re, insieme con Giovanni Crispo Radozlai canonico della chiesa di Zagabria, Paolo De Bernardo *). Pel lungo tempo in cui rimase con gli ambasciatori, pel suo ritorno a Venezia, di tra 1’ infuriar della guerra « in qua via fuit ad multa et manifesta pericula », e per l’opera successiva, veniva gratificato con 25 ducati d’oro 3). Nei mesi successivi è a Venezia, e così nei primi mesi del 1359*); in questo periodo ebbe un’altra missione al Re d’Ungheria s). Erano ormai dieci anni che il De Bernardo si trovava nella Cancelleria e (l’avrà avuto caro il Benintendi) aveva già compiuto servizi di una certa entità e di fiducia, e s’era trovato presente ad atti di capitale importanza per la vita della Serenissima. Il suo desiderio di conoscere nuovi luoghi doveva certo essere soddisfatto : ora se ne presentava una nuova occasione. La politica di Venezia verso la Francia e l’Inghilterra s’era mantenuta sempre cordiale, e gli interessi commerciali della Repubblica l’esigevano. Anzi nel 1351 era stata accordata ai Veneziani la facoltà di commerciare *) Secreta Collega, I, c. 34 r. v. Ljubic, V. pagg. 324-25, n. 87. 2) Líber pactorum, V, c. 155-56; Ljubic ecc., Ili, pagg. 373-75. n- 543-4'. Moti. Hung, h. A. e. II, pagg. 508-12, n. 390. 3) A. S. V. Grazie, 14, c. 35 v. *) t358, i° ottobre. Teste al Sindicato ¡11 persona di Leonardo de Caro-nellis notaio al Signore di Padova, (A. S. V. Sindicati, I, c. 79 v.) — 1358, 23 dicembre. Come procuratore del Doge consegna a Volrico di Reifemberg, 400 ducati d’oro, dietro cauzione del castello di Grisignana. Palazzo ducale di Venezia. (Commemoriali, VI, c. 281». —I libri commemoriali ecc., II, pag. 293 e Archivio Veneto, XV, pag. 355) — 1359. 22 febbraio, Palazzo ducale. Presente al Sindicato per Pietro Morosini bailo e capitano di Negroponte (A. S. V. Sindicati, I, c. 81) — 1359, 18 marzo. Teste (A. S. V. Testamenti Caresini (de) Rafaino, b. 483, cedola). 5) A. S. V. Grazie, 14, c. 108 v. (i359. dicembre) : «... anno preterito missus fuerit ad dominum regem Hungarie, de quo viagio nichil habuit » : ora per le prestazioni nelle trattative di pace, aveva già avuto una grazia.