XXXII
R. CESSI
per cui può supporsi che essa sia di posteriore inserzione, e perciò non si possa a essa attribuir alcun valore probatorio. Resterebbe tuttavia la probabilità che il catalogo ducale utilizzato dal ricompilatore fosse già continuato fino a Vitale Michiel, potendosi così attribuire la nuova rielaborazione, che risulta terza, a quel torno di tempo.
   Le ulteriori continuazioni dei cataloghi imperiale, ducale ed episcopale, non hanno alcun rapporto con il processo formativo dianzi descritto. A prescindere dal catalogo ducale continuato fino allo Ziani (e secondo una lezione assai breve), V risale a un esemplare, che non registrava tali continuazioni, le quali sono state via via introdotte separatamente, e con piena indipendenza, negli esemplari, dai quali più immediatamente discendono i codici attuali; anzi talune continuazioni sono state fatte direttamente in S, e da mani diverse, da successivi aggiornatori dei cataloghi stessi, oltre il tempo della prima trascrizione del codice. Dal tempo dello Ziani invece cominciò la trista vicenda di spostamenti e di corruzioni, che portò alla confusione attuale. Poiché la faticosa opera di elaborazione e rielaborazione si era compiuta per mezzo dell’ intercalazione di fascicoli separati alle parti preesistenti, non era difficile che
quale poi furono accodati i cosi detti Anndles Venefici breves, derivi da un esemplare meno postillato di quello, che servi agli amanuensi dei frammenti altinati. In quello la postilla relativa alla uccisione del Michiel (III, 3, p. 120) non si trova. Ma può anche essere, che, derivando ambedue dal medesimo archetipo, spetti all’amanuense la responsabilità di non aver raccolte tutte le postille, e, fra l’altro, quella relativa al Michiel : anche in S, per il quale non vale la differenza di archetipo, riscontriamo analoghe omissioni, generate da diverso liso dell’originale nella formazione dei successivi esemplari.