XXX R- CESSI la fantastica esperienza maturata, raccogliendo intorno ai cataloghi tribunizi la somma di leggende vecchie e nuove sciorinate nella tradizione scritta o elaborate da una fervida fantasia, l’autore, o gli autori, di questa ultima fatica avevano l’aria di completare organica-mente, apponendo il suo bravo explicit, ciò che era rimasto soltanto allo stato di abbozzo. Il punto di riferimento tuttavia, intorno al quale si disponeva questo lavoro, era costituito dalle superstiti scritture, le quali formavano oggetto immediato di revisione: quelle della seconda, usufruite come fonte, continuavano a restare separate ed erano mantenute estranee al disegno, che il rielaboratore imprimeva alla più antica storia. Si domanderà: e in qual tempo questo lavoro ebbe compimento ? La determinazione dei limiti estremi ante quem e post quem è facile e abbastanza persuasiva : non oltre il tempo dello Ziani 1 e non prima della composizione di almeno una parte delle addizioni della seconda edizione (II, i add.), utilizzata e rielaborata in questo ulteriore rimaneggiamento. Bisogna però convenire che questi termini sono troppo lati e non possono soddisfare il desiderio di una più concreta precisione. D’altronde le accessioni del tempo dello Ziani dicono che il rifacimento era già compiuto, perchè l’anonimo postillatore completava un testo, che già aveva subito l’accennata trasformazione. Vorremmo esser più precisi, ma a una maggior precisione conviene accostarsi 1 Fino a quel tempo è condotto il catalogo ducale, al quale attinge V e con identica lezione anche S: come è stato già rilevato più sopra, V prescinde da ogni altra continuazione posteriore (cf. Ili, 3, p. 120).