PREFAZIONE XVII si pongono a paragone delle altre scritture'. Si affaccia il dubbio che il testo di quelli rispetto a queste derivi da una tradizione meno complessa, conservando più visibilmente le tracce di una meno indiretta provenienza dall’originale, e anche più fedele nell’erronea interpretazione di sovrapposte correzioni in questo esistenti. Sopra le altre scritture invece, per trascrizioni più copiose, si sono via via accumulate le lamentate improprietà, cresciute notevolmente, e in modo particolare, in alcuni brani in V . Per tutto ciò mi pare lecito avanzare una doverosa riserva sopra la legittimità di preferenza accordata a uno piuttosto che all’altro dei codici, perchè, derivando ciascuno non direttamente dall’archetipo, ma da esemplari intermedi successivamente formati per trascrizioni non omogenee, riflettono tradizioni disparate non soltanto fra una scrittura e l’altra, ma anche in una medesima scrittura. Questa constatazione impone perciò una valutazione singola delle singole lezioni, almeno fin dove questa sia possibile. Nei casi, nei quali venga meno il sussidio dei codici, o per unanime accordo di questi nel rilevare un momento di corru-zione già consumata, o per difetto del testo in alcuni di essi, non è prudente sostituire un’opera arbitraria ranza o da manualità di amanuense, come anche il Bksta (/ trucchi cit., p. 1278 sgg.) riconosce. Purtroppo la tradizione manoscritta è così incerta, che non permette una restaurazione completa e approssimativamente abbastanza sicura per discernere Terrore di amanuense da quella che è particolarità sintattica e grammaticale : e però spogli di tal natura devono esser accolti con molta riserva. In molti di quelli elencati dal Besta ravviso un errore, non una caratteristica filologica: caso tipico «iter» per «item», derivato da «it» e interpretato dagli amanuensi, quando svolgono l’abbreviazione, alternativamente « iter » e « item ». C