PREFAZIONE XXXVII « visiones reperit et quomodo patriarchatus Gradensis sit « efifectus metropolis vitasque antecessorum suorum dili-«genter perquisivit et invenit multaque privilegia a pon-« tificibus obtinuit prò tempore»1. Saremmo curiosi di sapere a quale fonte più precisa sia stata attinta questa testimonianza, più sotto riprodotta in forma più generica e suscettibile di diversa interpretazione: «Ad ipsum de-« nique Vitalem patriarcham tandem deveniamus, qui « premissa omnia scripsit »; ma la nostra aspettativa resta delusa, anche se una serie di rilievi e di considerazioni consiglia a far molte riserve sopra la sua attendibilità. Donde sia nato l’equivoco di quel «Vitalis se-« cundus », con il quale è designato dal compilatore il patriarca Candiano, rimane alquanto dubbio; se però si accoppia questa circostanza al fatto della non trascurabile diversità fra la seconda e la prima postilla, la quale ultima sembra successiva a quella, forse si può ricavare qualche motivo di plausibile spiegazione. Con la seconda postilla il compilatore, ritornando, dopo la digressione torcellana, al catalogo patriarcale, intendeva probabilmente alludere all’autore di questo, non preoccupandosi troppo della contaminazione da lui fatta; il successivo postillatore ha dato a quella una interpretazione più specifica, e, trovando accodato al patriarcato di Vitale il brano torcellano («Hic discribitur Torcellensis « insule initium »), abbandonandosi a una precisazione analitica, ha dedotto che il patriarca Vitale fosse autore e del frammento torcellano e del catalogo patriarcale \ 1 Cf. Simonsfeld, Venet. Stud. cit., p. 25 = Arch. Veneto, WIII, 153 sgg. 2 Data la disparità fra le due notizie, ma soprattutto perchè risulta inspiegabile l’inserzione della prima, con la formula «Vitalis iste &c.», in un luògo