XXXVIII R. CESSI L’indicazione «Vitalis secundus » mette in avviso che il patriarca Candiano non era l’autore nè dell’uno nè dell’altro, ma è la eco di una tradizione più lontana, la quale risale forse alla compilazione del catalogo Urso-niano, press’a poco del tempo di Vitale II, fosse o no questi il vero autore. La tradizione perdurò anche dopo la manomissione di questo e trapassò a indicare la paternità del catalogo rifatto, generando scambi di persone per evidenti considerazioni d’ordine cronologico. Il tardo compilatore mantenne l’indicazione «Vitalis « secundus »; lo identificò con Vitale Candiano, poiché la « Cronica de singulis patriarchis », che era la sua fonte, non consentiva altre più congruenti identificazioni; intercalò il frammento torcellano-gradense ; infine il postillatore completò con quella tal postilla (la prima) il travestimento di paternità, che nella seconda postilla, dovuta alla penna del precedente compilatore, poteva restar dubbia nel lettore, ma poteva anche riferirsi a cosa diversa, da quella da lui asserita con tanta sicurezza. Ma vi è una circostanza precisa che esclude la paternità del Candiano, almeno per ciò che riguarda il racconto più propriamente grádense1. In esso è rievo- dove non ha nessuna ragione plausibile di essere, io penso che il codice predetto non sia l’originale della nuova elaborazione, ma di questo un esemplare successivo, nel quale postille marginali d’altra origine e d’altra mano apposte a quello sono state dall’amanuense incorporate arbitrariamente nel testo e fuor di luogo. In questa ipotesi ci rendiamo ragione della anomalia creata con una inutile e impropria duplicazione, e anche dell’ evidente contrasto, che sussiste fra le due notizie. 1 Ciò va detto, soprattutto perchè il Simonsfeld {Venet. Stud., p. 25 = Arch. Vmeto, XVIII, 153 sgg.) si industriò di conciliare i termini antitetici delle notizie, supponendo che a Vitale II si attribuisse la compilazione del catalogo