XVIII R. CESSI di restaurazione, la quale, oltre che riuscire inconcludente nei passi di facile interpretazione, può riuscire estremamente pericolosa in quelli dubbi e oscuri. Non va anche trascurata la circostanza, che in qualche punto i tre codici presentano una redazione sensibilmente diversa : esempi tipici si hanno nei cataloghi episcopali (III, 4, p. 126 sg.; 5, p. 131; 6, p. 139 sg.). Ci si domanda se questa varietà sia funzione dell’arbitrio di qualche interposto amanuense, oppure di variazioni interpolate nello stesso archetipo, diversamente trasmesse negli esemplari, dai quali, per generazione più o meno remota, derivarono gli attuali. Molto spesso restiamo incerti; ond’è preferibile accordare ospitalità al -l’una e all’altra lezione parallelamente, piuttosto che azzardare fragili ipotesi non suffragate da plausibili giustificazioni della tradizione manoscritta, la quale nessun sintomo offre per spiegare l’enigma. 3. L’enigma invero non si restringe alla precisazione delle singole lezioni, ma investe la struttura generale dell’opera. Come quelle, così anche questa, quale è offerta, con notevole diversità di ordinamento e di materia, dai tre codici, è il risultato di una elaborazione abbastanza complessa, traverso la quale la fisionomia primitiva è stata radicalmente alterata, e molte tracce, se non tutte, di questa sono state eliminate. Tuttavia, qualche residuo, e non trascurabile, sopravvive, ed è forse sufficiente per chiarire traverso quale processo l’apparente unità attuale ha avuto compimento 1 II concetto di una elaborazione graduale, anche a prescindere dalle ultime addizioni del sec. xm, distinguendo un nucleo primitivo dalle postume