XLIV R- CESSI ovvero abbia voluto con questo mezzo dar concreta applicazione a concetti politici (quale la derivazione delle famiglie venete dal continente) di pubblico dominio, ovvero proporre un esame più o meno politico della nascente nobiltà, ovvero una bizzarria, che nulla avesse di tutto questo o un po’ di tutto. Il processo alle intenzioni è difficile e pericoloso, e può esser che per desiderio di troppo dimostrare e troppo spiegare si costruiscano delle chimere'. Tuttavia non escludo che anche nella leggenda non sia riflesso qualche raggio di verità vissuta. Se le leggende torcellano-gradensi e longiniano-eracliane, riportate al tempo, che intendono illustrare, sono mostruose contraffazioni, forse non sono frutto di pura invenzione fantastica, ma rielaborazione di tradizioni più remote. Esemplifico. Nello statuto del patriarca Elia si riflette la situazione ecclesiastica, quale si era venuta maturando dal tempo del duca Orso2. Nel modo di formazione della giurisdizione patriarcale, nell’estensione particolare dei diritti pertinenti alla chiesa Gradense, nell’intervento dell’autorità civile alla ordinazione episcopale, insomma nella postulazione del problema ecclesiastico nei suoi diversi aspetti, toccati dalla manipolazione leggendaria, è un riflesso di quella situazione movimentata della fine del sec. xi e del principio del sec. xix, che possiamo rileggere nei documenti3. L’illustrazione dei lidi e dei diritti patriarcali sopra essi, la loro situazione geografica, la rievocazione di consuetudini, 1 Cf. Besta, I trucchi c!t,, p. 1284 sgg. 3 Cf. Cessi, La crisi ecclesiastica al tempo del duca Orso in Atti del R. Ist. Veti, di Sciente, Lett. ed Arti, LXXXVII, 847. 3 Cf. Cessi, Nova Aquileia cit., p. 585 sgg.