PREFAZIONE XLIX certezza della tradizione, dobbiamo accogliere lezioni corrotte, quando tutti e tre sono egualmente corrotti. Dove poi le differenze sono tanto profonde da rappresentare una certa diversità di redazione, per quanto è stato detto sopra, sono accolte le lezioni parallele E veniamo finalmente all’ordinamento delle scritture. Esso è conseguente alle deduzioni critiche ricavate circa la genesi delle singole parti, non per ricostituire una unità organica, che non è con tutta probabilità mai esistita \ ma per seguire, traverso la successione di tempo, anche la successione logica, che ricollega l’uno all’altro frammento. Poiché della prima edizione si è conservato nei tre codici principali (S, D, V) assai poco, è stato necessario rintracciare altrove le parti superstiti: dei cataloghi episcopali originari poi il testo non è stato conservato, e, sebbene con grande perplessità, ho tentato una ricostruzione, presentata per ragioni di opportunità siccome uno schema presuntivo, secondo il modello, che si rileva nelle parti non contaminate degli stessi cataloghi della terza edizione. Il medesimo stile si ritrova anche nel catalogo patriarcale aquileiese e in quello papale: ma è bene avvertire che a siffatto testo non si può attribuire che il valore di una presunzione (ed è perciò composto in carattere visibilmente diverso), perchè non occorrano equivoci. Il lettore potrà passar oltre senza tenerne conto, perchè una redazione cosiffatta non trova riscontro in 1 Infine avverto che trascuro di raccogliere quelle varianti, che rappresentano una svista o un errore o una deformazione dell’ultimo amanuense, quali si rilevano con impressionante abbondanza in 11,4 e add. secondo la lezione V. 2 Cf. Besta, Nuove ricerche cit., p. 35. S