PREFAZIONE XLVII indicative, sufficenti a giustificare il valore generico, che i frammenti assumono come fonte storica, e un pochino anche a giustificare l’opportunità di una nuova edizione di fronte all’accessivo scetticismo della critica più recente. 8. Aggiungerò poche parole circa i criteri seguiti nella presente edizione sia nella scelta della lezione, sia nell’ordinamento della materia. Quanto alla lezione ho creduto, per le considerazioni già esposte, di abbandonare il metodo di attenermi a un solo codice, come prototipo della lezione più antica. Se è vero che V raccoglie la tradizione più antica nello sviluppo della materia, non è detto che esso conservi la lezione più genuina. Poiché io credo che l’apparente barbarismo sia il risultato di un processo di deterioramento, io ho creduto di attenermi fino a dove era possibile, alla lezione che meno ha subito questo: naturalmente, là dove il sussidio della tradizione manoscritta è venuto meno, ho mantenuta la lezione quale è data dai codici. Si tenga presente che non tutti i codici hanno conservato tutti i frammenti, e anche per questo il lavoro di confronto delle varianti è stato reso più difficile, sì che la presente edizione offre, nei riguardi della lezione, sensibili varietà. Per un congruo apprezzamento di queste converrà tener presente il seguente quadro della presenza dei frammenti nei vari codici: