— 59 — colo, e la forma sua era allora priva di grande ornamento musivo, ma i fracidi tetti pendevano soltanto per le reliquie ’) (cioè per virtù delle sante reliquie conservatevi, quasi fosse detto „meritorum meritis“). Subito chè il sacerdote Eufrasio provido e fervente nel suo ardore per la fede vide che la sede (la chiesa) sarebbe caduta sotto il suo peso, prevenne con un santo deliberato la rovina, e demolì la chiesa cadente affinchè (rifatta) posasse più solidamente. E poste le fondazioni eresse i cul-muni del tempio, conducendo a termine la chiesa, che (quas aedes) tu ora vedi risplendere di vario mosaico (ondo fu) recentemente (ornata). Egli decorò il lavor suo con grande munificenza e consacrò la chiesa chiamandola nel nome di Cristo. Così lieto dell’ opera sciolse felicemente il voto ■ Questi esametri furono con tutta probabilità composti da Eufrasio, e se alla sua minuta fossero da ascriversi i due errori ortografici di fnrma per forma e sacerdus per sacerdoti, avremmo un argomento di più per ritenerlo oriundo da Pa-renzo -), perchè appunto nelle iscrizioni parentine cristiane J) « Meritis » : inerita nel dialetto medioevale equivale a reliquie di santi. Il dott. Amoroso traduce questa parola con « catene » non so sulla base di quale testo. 2) Se suo fratello si chiama Claudio, Eufrasio noti discendeva certo da famiglia greca. La latinità di Eufrasio sarebbe anche confermata dal suo privilegio, inquantochè se egli fosse stato di origine ellenica, 1’ imperatore avrebbe mandato preti greci a trattare con lui ; invece gli inviò due missi da Roma, Costanzo e Lorenzo ed il relativo atteggio lo vediamo redatto in latino e non in greco. Eufrasio si scrive costantemente Eufrasius e non Euphrasius (quest’ultima grafia la si riscontra soltanto nelle lettere del papa Pelagio) e neppure nella sua sigla c’ entra un H. L’unico ellenismo nell’iscrizione absidale è data dall’ abbreviazione XPI per Christi ; senonchè tale forma era già consacrata dall’uso chiesastico. La credenza che Eufrasio sia d’origine greca si basa sulla circostanza che nella I delle lettere di Pelagio riportata dal Itubeis in luogo di Euphrasius siquidem et Maxirnilianus sta scritto Thracius siquidem et Maxirnilianus, e da questa parola «Thracius» si dedusse che egli fosse oriundo dalla Tracia. Senonchè è facile rilevare come Thracius sia una corruzione dovuta all’ amanuense ; Euphrasius fu mutilato in Phra-sius, e Phrasius per eguaglianza dei segni si cangiò Thracius. Se Pelagio avesse voluto designarlo, in via dispregiativa, col suo paese d’ origine, avrebbe detto Thrax ¿Ile et Maxirnilianus. Un’ ulteriore corruzione sarebbe il nome di Pethius o Tercius che dà al nostrp vescovo (accoppiato sempre a Maxirnilianus) il doc. N, 102-1 in Iaffe Eeg. ponL a 558-60.