— 112 — considerato Enrico IV. Ma quando il successore di Sicardo, tradì il papa e si schierò fra i partigiani dell’ imperatore, il patriarca nel 1081 ricevette in ricompensa il possesso di tutte le regalie, cioè di tutti i diritti sino allora esercitati dalla corona sui vescovati di Trieste e di Parenzo. Questo fu quasi ¡1 colpo di grazia per l’Autorità secolare della chiesa parentina. Non mi dilungo troppo a narrare tutte le vicende della ingerenza patriarcliina sul governo interno della chiesa e contea di Parenzo attraverso i secoli XII e XIII. Ricorderò soltanto che il 7 settembre 1213 il patriarca Volcliero tenne un regal placito propriamente a Parenzo nel coro della basilica, a dimostrare che la chiesa parentina era cosa sua. Dal 1081 in poi in cento occasioni il vescovo di Parenzo, giudice supremo, deve chinarsi al giudizio del patriarca d’Aquileia. Ma un altro elemento, contrario allo spirito feudale, s’era sviluppato accanto alla contea vescovile di Parenzo. Lo spirito della libertà comunale, ereditato dal popolo dalla costituzione del municipium romano, non erasi potuto spegnere dall’ orpello del feudalismo. E il popolo sceglie sempre quali suoi rappresentanti giuridici gli scabini ; indi i consoli, e infine, ad evitare le possibili disparità di consiglio e di opera fra i due consoli, elegge un podestà. A rafforzare la coscienza del popolo, contribuirono validamente le confraternite, le quali pur essendo istituite a scopo religioso sotto la protezione dei santi, servivano ad avvicinare gli strati sociali del comune, a stringerli fra loro e a infonder loro quel sentimento di associazione, ad esempio dei collegi romani, che doveva rendere sempre più grande il comune italiano. Si capisce che alle aspirazioni comunali si opponesse di sua natura la signoria della chiesa ; ed è perciò, che quando la chiesa parentina pareva più salda nel suo potere e il 5 aprile 1177 otteneva da Alessandro III a Venezia la conferma delle vastissime sue possessioni e con essa la protezione pontificia, rinnovata nel luglio 1180 a Tuscolo, nel 1194 fiero si levava il Comune paren tino a contrastare alla chiesa e al vescovo Pietro di Parenzo non solo il diritto di decima, ma anche il diritto di possesso su terreni e pascoli allodiali, che fino allora erano stati della mensa vescovile. Ciò fu tanto