— 89 — cui era addetto il magister puérorum Clamosus, il quale doveva quindi istruire nelle discipline sacre e profane e nella musica gli adolescenti destinati a formare il giovine clero di Parenzo. Siffatte scholae non esistevano che nelle città vescovili. Inoltre la grande potenza che i vescovi di Parenzo ebbero nei secoli posteriori, è chiaro indizio, che tale potenza vescovile avesse il suo principio già dall’epoca costantiniana, quando l’imperatore Costantino nel capo XVII delle sue Constitutiones stabiliva, che i tribunali vescovili avessero forza legale e le loro decisioni fossero equiparate alle sentenze degli altri pubblici funzionari, ponendo così le basi di quel potere dei vescovi, che in alcune città — come a Parenzo — divenne poi eccessivo. Tutto ciò presuppone la continuità del vescovato par'entino. Se poi ricerchiamo quale sia stata la giurisdizione episcopale di Parenzo, ci serve di indice luminoso la giurisdizione del municipio romano. Infatti anche a Parenzo non dirò prima di Costantino, quando le condizioni di vita precaria e minacciata non potevano dar tempo alla comunità parentina di regolare la sua giurisdizione territoriale, ma dopo di Costantino, si regolò la circoscrizione del territorio di giurisdizione vescovile in corrispondenza alla circoscrizione del municipio romano di Parenzo. Quindi già dopo Costantino la giurisdizione del vescovo di Parenzo si estese sull’ agro proprio della colonia parentina e sul suo agro attribuito, cioè sull’agro di quei comuni, che sebbene esistenti da sè, stavano sotto la giurisdizione del municipium parenti no. Entro questo territorio vedremo estendersi le grandi ricchezze dei vescovi di Parenzo. A sua volta poi, il vescovo di Parenzo tino alla prima metà del sec. V eia suffraganeo del vescovo di Milano, divenuta dal tempo di Massimiano sede deH’imperatore e del suo vicario per l’Italia, e per giunta resa celebre da S. Ambrogio. Ma dopoché Onorio ebbe trasportato nel 404 la sede imperiale a Ravenna, con la prevalenza politica diminuì anche la prevalenza ecclesiastica di Milano, per modo che ad Aqui-leia riuscì già nella prima metà del sec. V di costituirsi sede metropolitica dell’Istria, epperò anche di Parenzo.