— XII - Molta strada già percorse col suo fulgido intelletto d’artista e con le sue diligenti indagini di studioso Giuseppe Caprin : nome che 1’ Istria non ha ancora inciso e dovrebbe incidere gloriosamente nel marmo; ma molta altra strada è ancora da percorrere, e molto materiale da raccogliere e da ordinare. Avanti, o giovani istriani: la Madre vuole che le narriate tutta la sua domestica storia. E con questo incitamento vorrei chiudere la mia prefazione e ceder la parola agli illustri collaboratori, tanto di me più competenti e più dotti, se non dovessi ancora scusarmi con voi, o amici, delle mie divagazioni. Ma come separare 1’ una dall’ altra le sorelle istriane, che sembrano rincorrersi giocondamente lungo la verde costiera e accennarsi coi loro campanili, e chiamarsi coi festosi rintocchi delle loro campane ? A tutta 1’ Istria, combattente e sperante, vada 1’ amor nostro ; ma con più soave intimità si raccolga sul dolce nido materno. Cara Parenzo ! Non so pensare a lei, incoronata di verdi colline e benedetta d’ ubertà e di letizia, che non ricordi i versi onde il Foscolo salutava Firenze : Lieta dell’ aer tuo veste la luna Di luce limpidissima i tuoi colli Per vendemmia festanti, e le convalli Popolate di case e d’ oliveti Mille di fiori al ciel mandano incensi. Ma se è piccola la terra nostra e non ha da gloriarsi di grandezze nè di signorie, né da ostentare opulenza di musei e di monumenti, di templi e di palagi, pure essa arride gentile all’ospite coi suoi musaici bizantini e coi capitelli romanici, coi puri fregi del Rinascimento e con le eleganti smerlettature veneziane. E più arride coi doni che le ha conceduti la Natura benigna,