Ma dopo l’editto di tolleranza del 313 la loro importanza va rapidamente scemando. Già Costantino aveva ordinato, forse per motivi di moralità, la chiusura di alcuni templi in oriente ; Gostanxio e Costante nel 341 decretano la soppressione di ogni sacrifìcio pagano ; e qualche anno dopo ordinano la chiusura di tutti i templi cominando — per le pro-vincie orientali — la pena di morte per chi avesse osato 8038, 8017, 8057, 8068 e 8012, nella maggior parte delle quali il suo nome è accoppiato a quello di Diocleziano. Diocleziano e Massimiano eressero in Aquileja are ad Apollo Beleno (N. 732) ed al dio sole (N. 803). Nella regione decima abbiamo altre tre iscrizioni dedicate a Massimiano, l’una a Pola (N. 30), 1’ altra a Padova (N. 2818) eretta dal correttore Isteio Tertullo e la terza a Susa (N. 7249) eretta dalla città. Sulla scorta delle traccie visibili ed in considerazione che per Massimiano e non per Licinio il terzo anno di tribunato coincide col I di consolato (287 d. C., Licinio fu console la I volta nel 311 cioè nel V anno del suo impero e tribunato) si propone pel nostro titolo la dizione seguente : D. N. M. AYR • VALERIO MAXIMIANO HERCVLIO PIO F. 1NVICTO • AVG. P. M • TR1B • P • III • CON P.P. PROCO • R. P. PARENTINOR D • V • NV • MAI Q • AEIYS Cioè : D(omino) n(ostro) M(arco) Aur(elio) Valerio Maximiano Hereulio Pio F(elici) Invicto Aug(usto) P(ontifici) M(aximo) Trib(unicia) l’(otestate) tertium Con(suli) P(atri) P(atriae) Proco(nsuli) R(es) P(ublica) Parenti-nor(um) d(e)v(ota) nu(mini) mai(estati)q(ue) eius. La sigla D. N. M. E. è usuale nel III secolo e varie volte ricorre scritta per intiero (C. I. L. V. 858, 5260, Pais XI 743). Dal fatto che la città si dichiara devota al nume dell’ imperatore deduco che per l’erezione di quest’ara abbiano votato soltanto i pagani, giacché in verun caso i Cristiani avrebbero potuto aderire a questa e-spressione. Nella nostra lapide sta scritto aeius per eius, sbaglio di ortografia che ricorre anche in altre epigrafi (veggasi l’indice del Corpus in fine della regione X) ; nella base della statua eretta dal municipio di Pa-renzo al Patrono Precellio (C. I. L. X. 331) ricorre un errore analogo essendo scolpito GAEM(ina) per GEM(ina). Il lapicida abbreviò poi Devota in D • V • quasiché si trattasse di due e non di una parola.