— 100 — Fu allora che approfittò il re longobardo Astolfo per fissare nel 751 il suo dominio sull’Istria. Vedremo che la ripresa della popolarità dei vescovi di Parenzo durante la lotta contro gl’ Iconoclasti fu di breve durata. 11. La dominazione longobarda durata dal 751 al 774 segnò il principio di altre lotte terribili, delle lotte per la giurisdizione metropolitica, in cui fu involta la chiesa di Parenzo. Lasciai la questione metropolitica al punto in cui i vescovi istriani restarono soggetti alla metropolia di Grado. I Longobardi non videro di buon occhio siffatta dipendenza ecclesiastica, ravvisandovi un pericolo, quasicchè essa potesse ridestare più facilmente oltre che la simpatia verso i Bizantini l’aperta ribellione contro il governo longobardo. Perciò brigarono di staccarli da Grado. Pola infatti se ne staccò e aderì al patriarcato d’Aquileia; gli altri vescovi, fra cui quello di Parenzo, per evitare soprusi presero a consacrarsi a vicenda, tentando così di formare una provincia ecclesiastica indipendente da ambidue i patriarcati. I Longobardi si vendicarono con l'impedire che i vescovi e il clero mandati da Grado esercitassero il loro munere. Ma giacche il governo longobardo, feudale per eccellenza, favoriva l’ambizione dei vescovi e angariava il basso clero e il popolo, e lasciava che i vescovi imponessero gabelle straordinarie sul popolo, per rifarsi di quelle che il fisco imponeva loro, il vescovo di Parenzo tenne per i Longobardi, mentre il popolo stette per i Bizantini spodestati. Fu questa la prima origine del nuovo profondo dissidio tra vescovo e popolo di Parenzo. Sono gravissime le parole con cui il patriarca di Grado Giovanni perorò la causa del popolo presso Stefano III (768-772) contro i vescovi, ed è magnanimo il modo con cui il doge veneto Maurizio Gaibaio I (764-787) cercò il trionfo del popolo stesso. Il papa confortò il patriarca e interdisse ai vescovi d’Istria di consacrarsi mutuamente, ordinando loro di assoggettarsi alla metropolia Gradese. Ma le chiese del-l’Istria, fra cui Parenzo, fecero le sorde, anzi, forti dell’ appoggio del re longobardo, si ribellarono al papa. Stefano III morì il 3 febbraio 772 e fu così impedito di punire i ribelli.