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anche la chiesa di Parenzo mandò propri rappresentanti al sinodo di Mantova dell’ 827, perchè fosse tolto questo dualismo. E il sinodo mantovano stabili che l’Istria fosse di fatto unita alla metropolia d’ Aquiloia. Questo decreto deve aver incontrato improvedute difficoltà, perchè 1’ unione non avvenne ; fatto sta che il patriarca Massenzio d’Aquileia, vedendo che Gregorio IV (morto nel gennaio dell’ 844) non sanzionava il decreto mantovano, appoggiato da Lotario I, volle unire a sè l’Istria con la forza. Sergio II, successo a Gregorio IV invitò a Roma i due patriarchi, di Grado e di Aquiloia, per comporre la lite ; ma poi non volendo contrariare l'imperatore, rimise la cosa a Lotario I che evidentemente propendeva per Aquileia. Morto il 27 gennaio 847 Sergio lì, Teutmaro patriarca d’ Aquileia, si rivolse diretta-mente al nuovo imperatore Lodovico II, il quale l’I novembre 855 a Pavia confermò Aquileia quale metropolia dell' Istria. Fra continue liti tra Aquileia e Grado, la cosa si trascinò fino ili 951, quando nel sinodo provinciale aquileiese di Verona fu confermata la disposizione d’ un secolo prima. Ma
lo	contraddisse il concilio romano del 967, senza che i patriarchi d’Aquileia si dessero per vinti. Nel 1008 il patriarca Giovanni d’Aquileia ricuperò con la forza le decime di Ro-vigno che nel 965 eran state date da Rodoaldo alla chiesa di Parenzo. E Parenzo per ripicco favorì — vedi congruenza d'idee ! — la metropolia di Grado, contro cui prima aveva avuto tanta avversione.
    Più tardi il patriarca Popone (1014-1042), uomo di guerra, invase con 1’ armi l’Istria e la stessa Grado. Erano argomenti ad hominam questi di Popone, tanto, che Giovanni XIX nel concilio romano del 1028, in contumacia del patriarca di Grado, assegnò l’Istria ad Aquileia. Ma nel 1044 in altro concilio romano Benedetto IX revocò tale decreto, e anche Leone IX in un terzo concilio romano del 1053 assegnò 1’ I— stria a Grado. I potentissimi patriarchi di Aquileia non cedettero, ma la controversia si acuì; finché nel 1180 i due patriarchi addivennero ad una transazione, in virtù della quale l’Istria restò per sempre alla metropolia di Aquileia.
    Siffatte liti per il diritto metropolitico, allora quando la