— 159 — re con essi in buona armonia, e di avvisarli a tempo utile se dal re venisse l’ordine di guerreggiarli. Nuove piraterie sono ricordate, e non furono le sole, nell’anno 948, poi nell’anno 964 in cui dai corsari fu quasi distrutta la città di Rovigno, nè fu risparmiato il territorio di Parenzo. E questi furono anni di miseria estrema per la nostra popolazione marittima, che fu ridotta al punto da non poter pagare i soliti tributi alla chiesa. Il patriarca di Aqui-leia si vide indotto a donare le decime di Rovigno alla chiesa parentina perchè oppressa da grande miseria e calamità — magna inopia et calamitate oppressa. Seguirono degli anni pacifici e tranquilli, dei quali appunto, perchè pacifici e tranquilli, tace la storia. Ma sul finire del secolo si rinnovarono le piraterie ; ed allora Venezia decise di troncare con un colpo risoluto il male alla radico. Il 9 maggio 998 (o 1000 ?), festa dell’Ascensione, celebrata la messa solenne e ricevuto dalle mani del vescovo il vessillo della vittoria „triumphale vexillum“, il doge Pietro II Orseolo prese il comando delle navi pronte a salpare contro i pirati. Pernottò a lesolo presso le foci della Piave, e nel giorno seguente, per Grado procedette diritto lungo la costa dell’Istria, e sul far della sera giunse fuori Parenzo presso l’isola di S. Nicolò. Ammainate le vele, gettate le ancore si dispose a passarvi la notte. Il vescovo di Parenzo Andrea si portò allora a bordo del doge ed ossequiatolo, lo pregò di voler visitare la tomba di S. Mauro. Il doge accettò l’invito, ed alla mattina seguente accompagnato da grande stuolo d’armati, sbarcò alla riva, ed attraversata la città, si portò nella basilica Eufrasiana ove assistette alle sacre funzioni. Finite queste, s’imbarcò nuovamente, e, levate le ancore, si diresse verso Pola. Chi potrà descrivere 1’ entusiasmo del popolo parentino acclamante al doge ed ai suoi soldati all’ingresso nella città? Chi ricorderà il fervido voto popolare che accompagnò il principe di Venezia e le sue prodi milizie quando, salpate le ancore, le navi si mossero per compiere quella bene augurata spedizione destinata a schiacciare per sempre quei pirati che tanti danni e tante rovine avevano arrecato alle nostre