— 22 — due falde in modo che il muro divisorio tra lo navate venisse a sostenerne il culmine. E probabile che l’ingresso principale sia rimasto al posto primitivo e siasi aperta una seconda porta sul muro laterale di mezzogiorno J). La seconda navata fu ultimata quando erano ancora in vita due donatori che avevano contribuito alla pavimentazione della navata più antica, Lupicino c Pascasia ; infatti anche in questa seconda navata troviamo i loro nomi nell’ iscrizione seguente : (Lu) PICINVS (et Pa) SCASIA (cum R) EVERENT1A FA. FE. C. (Lupicinus et Pascasia cum Reverentia famula feccrunt (pedes) centum). Più verso l’altare trovasi nella II navata l’iscrizione che segue, nella quale del nome maschile non rimane che la S finale : . . S ET SPECTATA FAMVLI F. C. (fecerunt pedes centum) Più al basso in cinque righe l’iscrizione seguente, senza l’indicazione dei piedi quadrati : (la) NVARI (us) ET MELA (ni) A 2) VOT (os) VO FE (ce) RVNT J) Deduco un tanto dall1 iscrizione Castus et Ursa la quale è scritta parallelamente al detto muro quasi per esser letta entrando, da quella parte, in chiesa. 2) Il nome di Melania apparente in quest’iscrizione ci è un’ulteriore conferma della data da noi ammessa. Infatti il nome divenne caro ai Cristiani dopo il 400, dalle due sante Melanie (seniore e giuniore) della famiglia dei milionari Valeri Massimi del Celio. Melania seniore mori nel 405 nel monastero da lei fondato a Gerusalemme e Melania giuniore, erede dell’ immensa fortuna, mortole nel 404 il padre Valerio Publicóla, cominciò, d’accordo col marito Piniano e destando enorme sensazione, a liquidare gl’ innumerevoli suoi possedimenti per applicare la massima evangelica: «se volete essere perfetti, vendete tutto quello che possedete e datelo ai poveri » (Duchesne Historie ancienne de 1’ eglise