— 270 — la parola grazia p(*l Merigogna che venne ripetuta come un’eco da tutti li componenti il tremèndo tribunale a cui avevan fatto colpo le parole del-l’imponente e rispettabile Apostolo. Questa parola veniva ripetuta da tutto il popolo della piazza, e cosi fu salvo quel pover’uomo che già si sapeva condannato a morte. Nel congedarsi il Vescovo fu accompagnato dal Generale fino a piedi della gran scala del palazzo publico. Il Meri-gogna fu tenuto ancora qualche giorno in carcere e fu poscia licenziato. « Seguiterò ancora poche parole sull’ esito delle coso relative a questi briganti. Finito l’affare del Merigogna il Generale sempre più trovavasi imbarazzato. Era duopo di danari per mantenere la truppa e per appagare li vizzi della Ufficialità. La Città somministrava la Carne ed il Pane, ma ci voleva moneta. Allora venne in mente a questi Signori di prender di mira le famiglie li di cui capi erano assenti, e che venivano designati come nemici del Governo Austriaco e che si consideravano quali Giacobini. Venne imposta una tassa su questi e fra li quali chi la pagò, fu la famiglia Vergottini, Artusi, Baldini etc. Ma con tutti questi ajuti non erano contenti, e mormoravano lagnandosi che il Generale non voleva muoversi, mentre intendevano di andare almeno a Capodistria dove non vi erano francesi. Il malcontento si faceva sempre maggiore, e cominciavasi a sospettare, tanto più che vedevano diminuita la truppa e ridotta a circa trecento per li molti e facili congedi clic accordava il Generale. « Una sera verso la mezzanotte capitarono nel Vescovato tutti gli officiali e chiesero del Primo Capitano Mazzalorso, che era in mia compagnia in Cucina al fuoco, e tosto sortito si trovò circondato da loro. Quasi nello stesso tempo cominciarono a parlare : — Siamo stanchi di stare tanto tempo fermi in questo paese. — La massima parte del nostro corpo manca perchè il Generale diede ad ognuno lo domandava il permesso. — Egli, questa razza di cane, dev’ essere inteso colli Francesi, e chi sa che a quest’ ora non ci abbia venduti. — Bisogna venir fuori da questo stato d’incertezza e bisogna scannarlo. — Fatto questo colpo passaremo a scannare questi vecchi di casa, e s’impadroniremo dei loro tesori e poscia andremo in tutte le prime Case, e faremo lo stesso. « Il Mazzalorso eh’ era uomo di buon cuore inorridì a queste proposizioni e disse che bisognava aspettare. Ma questi prorompevano in mille inaudite bestemie ed imprecazioni. Non posso dire quanto orrore mi abbiano fatto questi discorsi, e quanto spavento per li poveri miei, e Zii, che tranquillamente riposavano nelle loro Camare. Io ero appiattato in quel piccolo corridoio prossimo alla cucina e che corrispondeva alla sala dove tenevasi il conciliabolo. Non so con quale pretesto però il Mazzalorso si sia allontanato da loro, e mi trovò in cucina tutto tremante. Allora mi disse se sapevo indicargli dove fosse una qualche scala a mano. Mi ricordai che prima di notte ne aveva lasciata una posta