— 43 — Tra tutti questi mosaici emerge per vastità ed importanza quello dell’ abside, nel quale ad onta di maggiore o minor perfezione nell’esecuzione di singoli dettagli, di maggiore o minore originalità del disegno, si accentua dovunque lo stesso stile e si delinea nettamente la stessa mente direttiva. Dando un esame generale alle figure vediamo che predominano i vestiti bianchi ; ai polsi sporgono le maniche strette della subucula ; sopra questa'scende sino ai piedi la tunica, e sopra la tunica, il pallio (specie di toga d’importazione greca allottata dai romani all’ epoca dell’ impero), il quale lascia quasi sempre libera la mano destra. In luogo di pallio Eufrasio è coperto da una penula purpurea, largo manto con un taglio nel mezzo per farvi passare il capo. La madonna e S. Elisabetta portano manti, in sul davanti aderenti alla vita ed allargantisi in larghe falde sulle braccia; il manto della madonna è purpureo, quello di S. Elisabetta giallo ; le tuniche (stole) della madonna e di S. Elisabetta sono purpuree. Hanno manti d’ oro Eufrasio figlio, il secondo santo a destra della grande composizione, e Gesù in grembo alla madonna. Tutte le figure — meno S. Zaccaria e 1’ ancella di S. Elisabetta — presentano sul davanti della tunica le striscie più o meno larghe del davo '). Il davo più largo lo hanno le tuniche della Madonna; quelle degli angeli lo hanno anche abbastanza lato ; più stretto le tuniche di S. Elisabetta, del vescovo Eufrasio e dell’ arcidiacono Claudio ; perfino la tunichetta del bambino Gesù è guernita di davo (Eufrasio figlio è tutto coperto dal manto e la sua tunica non è visibile). I davi della madonna e di S. Elisabetta sono d’ oro, gli altri sono di color bruno scuro (la stessa tinta che serve per ombreggiare la stoffa di porpora). Tutte le figure hanno le aureole, meno quelle dei tre viventi (Eufrasio vescovo, Eufrasio figlio e Claudio arcidiacono) e dell’ancella di S. Elisabetta. Nelle composizioni all’al- J) Il lato clavo era un distintivo dei senatori romani e consisteva in una larga striscia perpendicolare dì pura porpora, nel davanti della tunica ; i cavalieri romani portavano due striscie purpuree simili, ma meno larghe (davo stretto). Il clavo si trova in tutte le figure dei mosaici ravennati.