il primo governo attivato dai Romani nella nostra città fu certo prettamente militare ; un po’ alla volta s’andò però accentuando l’importanza della comunità civile, tanto che il naturalista Plinio, verso il 50 dopo Cristo annovera Parenzo tra gli „ oppida civium romanorum “ cioè tra i municipi regolarmente organizzati. Noi non sappiamo quando Parenzo da colonia militare si sia trasformata in Municipio, e non sappiamo se forse la colonia come tale abbia continuato a sussistere anche dopo che la comunità parentina ebbe ottenuta la costituzione municipale : è però verisimile che in seguito Colonia e Municipio sien diventati sinonimi e che il nome di Colonia Julia Pa-rentium sia stato usato non per indicare uno speciale ente giuridico diverso dal Municipio, ma per adoperare la denominazione ufficiale della comunità J) ; ond’è che noi, tenendo conto delle due date anzidette (deduzione della colonia militare circa 30 a. C. e narrazione di Plinio circa 50 dopo C.), possiamo asserire, senza tema di andar troppo lungi dal vero, che la costituzione municipale romana2) abbia avuto principio a Parenzo verso l'inizio dell’ era volgare. Della costituzione municipale di Parenzo non ci è rimasto alcuno speciale documento, se si eccettuino le dizioni di respublica, ordo, plebs, decreto decuriorum che sono scolpite in alcune lapidi. nome della famiglia dei Marioli. E più probabile che entrambe queste denominazioni derivino da Marsia-in-foro, essendo verisimile che anche a Parenzo come in altri Municipi sia stato eretto sulla piazza il simulacro di Marsia quale simbolo dell’ autonomia municipale. x) In questi sensi è da intendersi l’iscrizione a C. Canzio, la quale fu decretata dalle autorità autonome (plebs e ordo decuriorum) ad un personaggio che aveva percorso tutta la gerarchia delle cariche municipali ed era stato insignito del titolo onorifico di « patrono della colonia Giulia Parenzo ». a) Seguendo l’uso generalmente adottato, anche i cittadini di Parenzo furono inscritti in una tribù di Roma, cioè, a dedurre da due iscrizioni, nella Tribù Lemonia. Questa formalità, che forse in origine poteva essere intesa anche come una partecipazione all’ amministrazione della città stessa di Roma, in seguito perdette per la nostra regione ogni importanza pratica e storica ; infatti pochissime sono le iscrizioni che portano il nome della tribù.