— 133 — chetta cimiteriale II e s. Maria Maddalena; ed eran sorte invece s. Michele sullo scoglio di Safarel, s. Eleuterio, s. Daniele accanto Marafor, la Madonnina accanto alla torre dei piloti, s. Antonio, s. Lucia, s. Spirito, s. Sebastiano, s. Caterina accanto all’antico Battistero e s. Lorenzo dei Sbalzi presso l’area dell’attuale cimitero. Così si legavan le case a Dio, e le facciate delle chiesole, a pietre quadre al par di scacchiere, rompevan la monotomia delle strade campestri. 28. Il grande, o meglio il grosso avvenimento religioso, che si presenta nella storia al principio quasi del secolo XVI, è la cosidetta Riforma di Martin Lutero. Ma nell’ Istria veneta i principi luterani, se occasionarono alcune rare sporadiche defezioni fra i dotti, non toccarono per niente il cuore del popolo. In ciò — bisogna dirlo — ebbe un gran merito Venezia ; che mentre nella contea d’Istria il governo arciducale volle soffocare i germi della nuova dottrina con arresti, multe, repulsioni e sequestri di beni ... e fece peggio, perchè eccitò clero e nobili a incaponirsi nell’idea luterana; Venezia, all’ incontro, previde che nella idea religiosa si sarebbe o prima o dopo infiltrato Yaffare politico, onde come Stato volle ignorare il luteranismo, per quante pressioni, sia pure in latino classico, ostentatamente facesse Mattia Flacio nel 1563 e nel 1570 presso i Dogi Girolamo Priuli e Alvise I Moce-nigo e presso il Senato Veneto. Venezia preferì lasciare che la cosa si spegnesse da sè e sulle menti prevalesse il ragionamento lucido e sereno. Solo tardi la Serenissima si indusse ad accettare il Santo Officio, imponendo come condizione, che nei processi intervenissero sempre dei rappresentanti secolari e che le sentenze, prima d’ essere pubblicate, fossero rivedute e confermate dal Consiglio dei Dieci. Tuttavia ad onor del vero, devesi riconoscere che Parenzo non si scaldò troppo il fegato per Lutero. Infatti fra 161 processi, che contro Istriani si trovano nell’Archivio del s. Officio, si trova un solo che riguardi Parenzo all’ anno 1665 con 39 pezze d’appoggio contro Don Giacomo Morosini per „ bestemmie ereticali ma . . . nel 1665 ! Quindi il S. Officio ebbe poche brighe con Parenzo, e ancor meno ne ebbe l’Inquisizione. Ciò ridonda ad onore di Parenzo stessa,