— 128 — al Doge il trasferimeuto al vescovato di Cervia. Il Doge ne scrisse al papa ; ma prima che le cose avessero il loro corso, Giovanni Mocenigo moriva il 4 novembre 1485 e gli succedeva nel dogato Marco Barbarigo il 19 novembre 1485 Allora il Papa espose al Barbarigo il desiderio del Doge defunto e il Barbarigo acconsentì che lo si effettuasse. Così il Colleoni-Cattanei fu trasferito a Cervia ed a Parenzo fu destinato lAuditore papale Francesco de Brevio. Ma il de Brevio preferì restarsene a Roma e non volle sapere della sedo parentina. Frattanto Nicolò Franco, il quale era stato nominato nunzio apostolico a Venezia, non aveva potuto prender possesso della sede trevigiana, perchè il Senato gliel’ aveva impedito. Bisogna sapere che alla sede di Treviso aveva optato nel 1485 anche il conte veneziano Guido de Rossi con esito sfavorevole. Il Doge aveva approvato la nomina del Franco ; ma il Sonato, che parteggiava per il de Rossi, gli s’ era opposto. Venuto a saperne il Papa, ne scrisse al Doge Barbarigo, promettendo al de Rossi benefizi pari al vescovato di Treviso, più 400 ducati sulla Mensa vescovile di Parenzo. Ma il 14 agosto 1486 il doge Marco Barbarigo moriva e gli succedeva Agostino Barbarigo. che fece il sordo. Per salvare le apparenze, il Papa dovette lasciare al Franco la nunziatura di Venezia, il nome ma non il possesso della sede di Treviso e la commenda della sede di Parenzo, che in tal modo dal 12 dicembre 1485 al 14 marzo 1487, quando fu provvista col segretario della nunziatura Giovanni Antonio Pavaro, rimase vacante. La cosa pareva non aver seguito. Ma quando il 20 febbraio 1500 morì a Roma il vescovo parentino Pavaro, il papa Alessandro VI introdusse in tutta 1’ Istria le riserve papali ed avocò a sè non più la conferma ma la nomina dei vescovi istriani. Si noti che dal 1479 Parenzo aveva perduto anche il diritto d’ elezione de’ suoi capitolari. Tosto dopo il 1500 ci avviciniamo alla Riforma luterana ed entriamo in un nuovo periodo storico. 25. Nel corso del secolo XV Parenzo, come già accennai, ebbe molto a soffrire per la pesto onde fu colpita con furia spaventosa nel 1456 e nel 1467. Tuttavia le opere architettoniche